Dopo la sconfitta in Community Shield, altro tonfo per il Chelsea: a Stamford Bridge passa il Burnley, con merito. Rosso (giustissimo) per Cahill e Fabregas.
Inizio da incubo per Conte
La sconfitta in Community Shield era solo l’antipasto, per Conte. Che sfoggia una tuta acetata ed esordisce in Premier League e perde, in casa, 2-3 col Burnley. Il Chelsea è una squadra nervosa, si capisce fin dall’inizio del match. Anzi, addirittura prima: non c’è Morata nella formazione iniziale dei Blues, l’ipotesi di Sky è che questo sia un segnale di ribellione di Conte nei confronti di un club che non ha mantenuto le promesse al mercato. Ricordiamo che il Chelsea ha speso 140 milioni di euro per Rudiger, Bakayoko e Morata.
La tuta di Conte
Detto questo, il nervosismo si palesa subito. Al 13esimo, Cahill è già espulso: terribile entrata con piede a martello, rosso diretto (decisione giustissima). Conte va in confusione, inserisce un terzo difensore centrale (Christensen) e modifica il modulo senza toccare la difesa a tre, svuotando completamente il campo di centrocampisti o mezzepunte. Il gioco, già poco fluido, diventa praticamente inesistente. Il Burnley, senza strafare, realizza tre gol nel primo tempo. Vokes indovina una girata fortunosa (Courtois in ritardo), poi due gol da calcio piazzato con due schemi. Punizione dalla sinistra, uno-due e gran conclusione mancina di Ward; e poi ancora Vokes, di testa, dopo un calcio di punizione dalla destra – battuto ancora corto.
Il Chelsea non c’è, all’intervallo Conte lascia Bathsuayi negli spogliatoi e fa entrare Morata. I Blues rientrano più convinti, ma in dieci contro undici è dura, perché il Burnley si difende con ordine e non cade nei tranelli psicologici degli avversari. Il primo gol di Morata nella nuova avventura inglese arriva al 68esimo, gran colpo di testa su cross di Willian. L’entusiasmo di Stamford Bridge si smorza a dieci dalla fine, quando Fabregas entra in maniera sconsiderata (ancora piede a martello, in ritardo) su un avversario. Altro rosso, Chelsea in nove che vede la sconfitta.
Morata spiega al suo allenatore l’errore che ha commesso, quando manca solo il recupero da giocare: palla lunga di Azpilicueta, sponda perfetta no look per l’inserimento di David Luiz e gol del 2-3. Il forcing finale del Chelsea è tutto cuore, ma poco costrutto. L’arbitro, che sul 1-3 ha annullato (giustamente) un gol a Morata per offside, commette il primo errore della partita concedendo appena quattro minuti di recupero. Finisce così, per Conte è un inizio da incubo.