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Cristiano Ronaldo, cinque giornate di squalifica dopo il Clasico più iconico di sempre

Un gol fantastico, l’esultanza alla Messi, il secondo giallo per simulazione e la spintarella all’arbitro: un altro pezzo di leggenda. What else?

Cristiano Ronaldo, cinque giornate di squalifica dopo il Clasico più iconico di sempre

Partita breve

Bastano sei minuti di montaggio Youtube, pochissimi in realtà, per gustarsi tutto il Clasico di Cristiano Ronaldo. Il Clasico più iconico di sempre, perché basterebbero l’immagine che abbiamo scelto in copertina, più la notizia dei cinque turni di squalifica a raccontarlo. In mezzo, un gol fantastico e un’espulsione ingenua, resa ancora più grave dal piccolo spintone all’arbitro dopo il rosso. Che, giustamente, gli vale il lungo stop disciplinare: CR7 salterà il return match di Supercoppa e le prime quattro di Liga. Il Madrid ha protestato. Queste le parole di un esponente del club raccolte da Marca: «Queste cose si ripetono ogni volta che giochiamo, ma quello che è successo stasera non ha paragoni, supera tutti i precedenti». Su Ronaldo, queste parole sono eccessive. Sotto, il video della sua partita.

La partita di Ronaldo in sei minuti

Partiamo dalla fine, dal rigore/non rigore che ha portato al secondo giallo. Una decisione eccessiva dell’arbitro spagnolo Bengoetxea, all’esordio nel Clasico: il contatto con Umtiti c’è, molto probabilmente non è da rigore ma la simulazione è francamente troppo. Non per fare dietrologia, ma in un altro stadio (e senza richiesta plateale di rigore in caduta), Ronaldo non sarebbe stato ammonito. Per la seconda volta. Il gesto successivo, non violento e di puro annebbiamento mentale, non ha giustificazioni. Giusta la squalifica, l’arbitro è un’autorità. E non può essere toccato.

Detto questo, passiamo alla prima ammonizione. Che è pura poesia epica del calcio moderno, che è un momento che Ronaldo covava dentro da mesi, da quando Messi lo sconfisse al Bernabeu durante il recupero e poi esibì la maglia. Ci ha pensato, Ronaldo, a questo gesto. Fin da allora, secondo noi. Poi ieri sera ha iniziato in panchina, quindi ha potuto pianificarlo col pensiero. E poi ha segnato, un gol da favola nel silenzio irreale del Camp Nou. Piqué non è un fulmine, ci siamo, ma Ronaldo lo scherza come un allievo nazionale e poi trova un tiro da alieno a incrociare.

Sarà anche un complesso di emulazione/inferiorità rispetto a Leo Messi, ma questo gol, il modo e lo scenario chiamano la leggenda della nuova sfida dell’esultanza. Via la maglia, esposta al pubblico proprio a fare il verso al rivale di sempre. A casa sua. Il cartellino giallo più dolce di sempre, uno dei più leggendari di tutti i tempi. Solo che Ronaldo non ha considerato la possibilità che potesse arrivare anche il secondo giallo, perdipiù dopo un’azione controversa. Capita, pure a lui. È stato ingenuo, ma non è un problema. Anzi, questa partita e questa squalifica contribuiranno a scrivere la sua leggenda. Parla la foto, parla il gol, parlerà l’esultanza al prossimo gol a casa di Messi. Scommettiamo?

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