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Per capire cosa è diventato Mertens, basta vedere gol e assist di Napoli-Atalanta

Il tocco per Rog arriva dopo un’azione pensata in maniera fantastica, il gol nasce da un movimento da puro centravanti: Mertens è un fuoriclasse.

Per capire cosa è diventato Mertens, basta vedere gol e assist di Napoli-Atalanta

Pochi secondi

Dries Mertens è esploso per pochi secondi, una sessantina in tutto, durante Napoli-Atalanta. Sono bastati per un gol e un assist, totale 36 (26 gol e 10 assist) nelle ultime 24 partite. Ha giocato in maniera intelligente e aggressiva e offensiva per tutta la partita, ma nel momento dei due gol che portano la sua firma (il tocco per Rog è suo) si è visto chiaramente che tipo di calciatore è diventato Dries. Si sono visti i movimenti, i pensieri e le idee sempre attive di un attaccante vero. Che sa fare il centravanti in senso moderno, perché segna e riesce pure ad essere associativo. E che ormai è una parte fondamentale del meccanismo di questa squadra. Isoliamoli, questi due momenti. Il primo grazie al profilo Twitter di Christo, che non è il Messia salvatore ma un commentatore calcistico. Ed ha fatto davvero un gran lavoro.

Questo è il video, questa è la descrizione: «Mertens accorcia sul lancio di Albiol, la dà di prima ad Allan (non Callejon che deve ripartire con lui) e si volta per il contropiede. Dopo si volta una prima volta per memorizzare accelerazione e direzione degli altri, chiaramente vede Insigne.  In meno di 2 secondi capisce di lasciare palla a Calle e, mentre cambia direzione per accentrarsi (non dimenticate questo passaggio, ndr), si volta una seconda volta. Poi anche Callejon guarda al centro, Mertens si volta una terza volta. Vede o ha già visto Rog, e non lo cercherà più: sa dove si troverà. Mezzo secondo e ultima occhiata a Insigne, Calle la darà orizzontale a Lorenzo oppure indietro a lui. Credo che sappia già cosa farne. Poi naturalmente la ciliegina capolavoro da sensitivo visionario, piattone biliardo no look per Rog che sta arrivando da molto indietro».

Il gol

Se la giocata sul gol di Rog è quella che resta nell’immaginario collettivo (e grazie a Christo, senza essere blasfemi, per il bellissimo contributo), c’è poi l’altro flash di livello. Il movimento sul pallone di testa per Insigne, che vi mostriamo in formato gif.

Il concetto fondamentale, in questo caso, è il seguente: “Quale tipo di spostamento permette di aprirmi e aprire il miglior spazio possibile per concludere?”. Mertens ha un tempo di reazione brevissimo all’evolversi della situazione. Sul pallone di Allan scatta in verticale, traiettoria dritta, poi però cambia improvvisamente direzione e nel frattempo non toglie lo sguardo dalla palla. Corre quasi alla cieca, sente la posizione migliore, la cerca, la esplora con la mente, la trova nella zona centrale dell’area, raggiunta dopo aver aggirato la corsa di Masiello. Insigne è speciale nel cercarlo e trovarlo con un preciso lob di testa, ma la lettura della situazione è da attaccante puro, da vero e proprio cercatore di gol. Quest’azione ci ricorda qualcosa, è solo che non vorremmo essere blasfemi (ancora).

Mertens è diventato un attaccante vero, nel gol e nella costruzione delle occasioni. Il suo gioco nello stretto, paradossalmente, ha trovato e trova maggiori sbocchi nell’imbuto centrale prima dell’area di rigore piuttosto che sull’esterno. È diventato meno prevedibile, ha imparato ad attaccare la porta e a capire sempre il modo migliore per preparare il tiro. Ha segnato due gol in quattro partite giocate, ma il suo impatto è devastante, va ben oltre il semplice tabellino. Chiedi a Rog, chiedi a Nicolas del Verona, chiedi ai tifosi del Napoli. Risponderanno tutti allo stesso modo. Mertens è un fuoriclasse.

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