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Il calcio italiano dice addio alla tessera del tifoso: le nuove procedure per gli stadi

Abbonamenti liberi e vendita dei biglietti più snella, tamburi e megafoni di nuovo negli stadi: come è stata superata la tessera del tifoso.

Il calcio italiano dice addio alla tessera del tifoso: le nuove procedure per gli stadi

L’articolo di Calcio&Finanza

La nuova tessera del tifoso è solo una parte del protocollo firmato oggi a Roma dalla Figc, dal Coni, dal ministro dell’Interno e dal ministro dello Sport. L’idea è quella assoluta, migliorare la fruizione degli stadi di calcio, attraverso una semplificazione delle procedure d’accesso alle partite più importanti e della vendita di biglietti e abbonamenti. L’intesa si chiama “Il rilancio della gestione, tra partecipazione e semplificazione”, e le parole utilizzate servono per chiarire il primo obiettivo da inseguire: riportare le famiglie e le persone allo stadio.

«Abbiamo prima rimosso le barriere dallo stadio Olimpico, ora facciamo concretamente un ulteriore passo in avanti per riportare allo stadio le giovani generazioni di appassionati, per sostenere quel senso di inclusione che lo sport favorisce». Parla così il ministro Lotti, in merito al vademecum. «Promuovere la socialità – aggiunge –, offrire una nuova immagine del calcio e ricondurlo a una dimensione di festa e condivisione sono alcuni dei punti per me fondamentali da perseguire con tenacia durante il mio mandato. Con coraggio e con un fruttuoso gioco di squadra assieme al ministro Minniti, alla Figc e al Coni abbiamo intrapreso un percorso in questo senso». Le parole del ministro sono state riportate dal sito Calcio&Finanza.

Tavecchio e Malagò

Anche Carlo Tavecchio, numero uno della Federcalcio, conferma le idee di Lotti: «La Figc persegue la sostenibilità del sistema calcistico sotto tutti i punti di vista, ora anche della fruibilità degli eventi.  Lo ha fatto attraverso l’introduzione di norme più stringenti che regolano l’iscrizione ai campionati e oggi lo fa promuovendo un aggiornamento normativo che, grazie alla collaborazione delle istituzioni competenti, mette la dimensione sportiva al centro dell’evento calcistico, con conseguente migliore accessibilità negli stadi da parte dei tifosi e investendo nella gestione organizzative delle partite da parte dei club»

Tavecchio batte proprio su questo punto, sulla necessità che i club si facciano carico delle responsabilità dell’organizzazione, esattamente come il presidente del Coni Giovanni Malagò: «Tutti i provvedimenti presi sembrano di buonsenso, ora sta alle società essere maggiormente responsabilizzate con professionalità costruite in maniera chirurgica. Manca un pezzetto: completare la trasformazione dell’impiantistica sportiva delle società professionistiche. A questo punto si è chiuso un cerchio, qualche buon esempio ce lo abbiamo avuto ma non possono più restare delle eccezioni».

I provvedimenti

Le  nuove procedure sono state anticipate da Daniela Stradiotto, capo dell’Osservatorio per le manifestazioni sportive: «La tessera del tifoso deve diventare solo uno strumento di marketing per le società, solo per le partite più a rischio può essere richiesto il possesso della tessera per entrare negli stadi. Inoltre saranno ammessi tamburi e megafoni laddove non ci sia profilo di rischio, per i quali però seguirà una disciplina specifica».

Altre regole istituzionalizzate grazie al protocllo: vendita dei biglietti, anche il giorno della gara, ai tifosi ospiti dei settori non appositamente dedicati; evoluzione della tessera del tifoso verso la fidelity card; biglietteria libera tranne per le gare a cui l’Osservatorio per le manifestazioni sportive assegna un indice di rischio elevato; eliminazione dei voucher; eliminazione della campagna ‘porta un amico allo stadio’ e abbonamento libero.

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