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I procuratori sono i padroni del calcio: da Mendes fino a Mino Raiola, detto “la ruspa”

Un articolo del Corsport sugli agenti e il loro dominio (economico) sul calcio: Jorge Mendes, per esempio, ha spostato un miliardo di euro in trasferimenti.

I procuratori sono i padroni del calcio: da Mendes fino a Mino Raiola, detto “la ruspa”
Mino Raiola

L’articolo del Corriere dello Sport

Il concetto più presente e ripetuto nell’articolo-inchiesta scritto da Xavier Jacobelli sul Corriere dello Sport è quello del comando. Comandano loro, gestiscono loro, loro sono i padroni. Loro, in questo caso, sono gli agenti di calciatori. Non si può dar torto a Jacobelli, e basta rileggere le cronache delle ultime settimane per capire che in questa lettura delle cose c’è tantissimo e sanissimo realismo.

Il primo esempio è quello di Jorge Mendes, proprietario dell’agenzia Gestifute e vero umo ovunque del calcio mondiale. Per descriverlo, parole e cifre. Le prima sono quelle di Pippo Russo, sociologo da sempre attentissimo alle dinamiche calcistiche (e autore del saggio “M., l’orgia del potere”. M. sta per Mendes, ovviamente): «Mendes è l’uomo più potente del calcio globale. La sua capacità di mettere in relazione i diversi interessi nel calcio e attraverso il calcio lo collloca a un livello superiore. Ha rapporti con tutti i top club europei e fa grandi affari con loro. Ha un forte potere di influenza sui media e sui piccoli club, dentro e fuori il Portogallo. E, soprattutto, nei principali campionati europei ci sono club desiderosi di stabilire rapporti con Jorge Mendes. E non accade il contrario. Per tutte queste ragioni, dico che al momento è l’uomo più potente, il “capo” del calcio mondiale».

Per quanto riguarda le cifre, ne basta una: i trasferimenti dei suoi assistiti raggiungono una quota complessiva superiore al miliardo di dollari.

Raiola e gli altri

Nomi e società che si rincorrono nelle cronache del calciomercato. Il fondo Doyen, ovviamente Mino Raiola, Kia Joorabchian. In realtà il pezzo del Corriere dello Sport parla di loro in maniera laterale, più che altro tesse la tela dei rapporti con le società. C’è una bella definizione per Raiola, identificato con una ruspa. Per questo motivo: «Quando c’è un ostacolo da abbattere, Mino lo demolisce». Ce ne siamo accorti, ultimamente. A volte torna anche sui propri passi, però.

Un’ultima parte interessante riguarda le Tpo, Third Party Ownership. Che, teoricamente, sarebbero state abolite dalla Fifa con una regolamentazione ad hoc: «La Fifa, a chiare lettere, proibisce ai club e ai giocatori di stipulare contratti di diritti economici con investitori di terze parti. All’atto dell’entrata in vigore del provvedimento, accompagnato da una sanatoria per il periodo precedente, Zurigo aveva calcolato che fossero 1.500 i cartellini irregolari. Fra i giocatori che si sono trasferiti in Europa grazie al Tpo prima della data del 1° maggio 2015, figurano Higuain e Tevez, Neymar, Radamel Falcao, James Rodriguez e Angel Di Maria». Un esercito di talenti che oggi vanno comprati con un modo più trasparente. Che però fa arricchire soprattutto i veri padroni del calcio. I procuratori, ovviamente. Chi sennò?

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