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So Foot: «Napoli, perdente ma affascinante»

Il magazine francese pubblica il suo resoconto sulla stagione del Napoli: «Il gioco più bello non basta per vincere, ma questa squadra resterà nella storia».

So Foot: «Napoli, perdente ma affascinante»

Il resoconto della stagione

«Il calcio è un gioco crudele, lo sappiamo. Questo è uno sport che non offre alcuna ricompensa alla bellezza del gioco, né il miglior attacco del campionato». Si apre così il pezzo di So Foot per giudicare/descrivere la stagione del Napoli. Il racconto è legato a un voto, ovviamente: 8.5 su 10, niente male. Ma sentori e suggestioni sono quelli della grande squadra, bellissima a vedersi, che però non riesce a essere la migliore.

Scrive così, semplicemente, l’articolista del giornale francese, Antonio Moschella: «Dal momento che l’arrivo di Maurizio Sarri , la squadra napoletana è stata definita da tutti gli esperti come unadi quelle che sviluppa il miglior calcio in Italia. Forse in Europa. Impensabile a inizio stagione, quando la partenza di Gonzalo Higuaín aveva lasciato un vuoto che pareva incolmabile nella posizione di centravanti. E soprattutto nel mese di ottobre, dopo l’infortunio di Arkadiusz Milik, che aveva iniziato con 7 gol nelle prime 9 partite».

La situazione è cambiata, poi. Grazie a Mertens. Il secondo paragrafo, non a caso, si chiama “La vie sans un vrai 9ovvero “La vita senza un vero 9”. La descrizione dell’intuizione di Sarri: «L’inefficacia di Gabbiadini come sostituto di Milik ha spinto Sarri a cercare l’esperimento-Mertens. Il belga, 1,69 metri, è stato scelto come falso nueve per sfruttare la sua velocità. Gli inizi, come sempre, sono stati difficili. Ma Dries si è trasformato gradualmente in un vero diavolo Azzurro vicino alla porta avversaria».

“Schiavi del gioco più bello”

Non c’è bisogno di trascrivere le statistiche di Mertens. Le conosciamo. Le abbiamo mandate a memoria. Così come il calcio brillante e spettacolare che il Napoli ha ricominciato ad offrire da un certo punto della stagione in poi. Un calcio che però, come scritto su So Foot, «non è servito a colmare il gap con la Juventus e rappresenta, insieme, la più grande virtù e il limite maggiore per questa squadra».

Che, però “basta” per entrare nella storia del club. Per la suggestione del gioco più bello di sempre, ma anche per i numeri. Per i record: «Il terzo posto, ottenuto con 86 punti (primato nella storia del club), e la qualificazione al turno preliminare di Champions League sono i risultati, forse insufficienti, dallo spettacolo proposto, una sorta di Grande Bellezza come quella raccontata dal regista Paolo Sorrentino – napoletano e sostenitore accanito di questo club. Non importa se le preparazione della prossima stagione dovrà iniziare prima. Il fascino e lo splendore del gioco espresso da Napoli hanno segnato il calcio italiano. Ancora».

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