Due pezzi, di Gazzetta e Mediaset, spiegano il caso-Inter: in caso di mancato rispetto dei termini, possibile un’esclusione dalle coppe del prossimo anno.
Lo scrivono Gazzetta e Sportmediaset
Perisic al Manchester United è uno dei leit motiv di questa giovane estate di mercato. C’è un motivo: l’Inter ha bisogno di cedere. Anzi, un bisogno urgentissimo. La scadenza per i vincoli del fair play è ormai vicinissima: entro il 30 giugno, il club nerazzurro deve racimolare 30 milioni in plusvalenze di mercato. Altrimenti rischia una sanzione forte dell’Uefa, o addirittura una possibile esclusione dalla prossima coppa europea che raggiungerà.
Vendere, quindi, è una necessità. Non strettamente economica, perché Suning è davvero un proprietario forte. Ma è una conseguenza del fair play finanziario, di una gestione pregressa quantomeno rivedibile e che non permette, oggi, di pensare a un mercato come i tifosi vorrebbero. La spiegazione, seppure in toni diversi, arriva da Gazzetta dello Sport e Sportmediaset.
La situazione
La rosea è meno severa, scrive che «il messaggio al Manchester United (o a chiunque altro volesse avvicinarsi al 28enne croato) arriva chiaro: il cartellino costa non meno di 50 milioni, altrimenti amici come prima, perché dal primo luglio Perisic tornerà a essere una priorità tecnica, secondo le stesse indicazioni di Luciano Spalletti […] Nel frattempo, il club nerazzurro sta comunque da tempo lavorando a un piano alternativo a livello di fair play finanziario. Caprari è vicinissimo alla Sampdoria, mentre Biabiany, Ranocchia e Puscas sono nel mirino del Genoa: con i due club genovesi si parla contemporaneamente di Skriniar, Pellegri e Izzo. Ore caldissime infine sull’asse Milano-Siviglia: con una decina di milioni di euro sul piatto l’affare Banega (che piace anche in Turchia) si fa».
Sportmediaset utilizza toni più perentori: «E’ una sorta di corsa contro il tempo con l’obiettivo di mettersi in tasca 30 milioni entro la fine del mese e la necessità di farlo senza svendere i propri giocatori. Quindi? Quindi tocca fare gli equilibristi sul filo degli euro, con Perisic inseguito a prezzi di saldo da Mourinho (30-35 milioni l’offerta, 50 la richiesta) e il colpo di mano di Ausilio, pronto a offrire addirittura prolungamento e adeguamento del contratto al croato (che per inciso a Spalletti piace molto)».
«Tutto giusto, non fosse che senza l’uscita dell’esterno offensivo quei maledetti 30 milioni bisogna in qualche modo recuperarli altrove. Il timore è che alla fine l’Inter sia costretta a scendere a patti con “l’ex amico” Mourinho e lasciare che Perisic scenda giù dalla nave lasciando nel forziere massimo 35 milioni. Un sacrificio che in Corso Vittorio Emanuele nessuno vorrebbe fare, ma che è difficile evitare». E che, aggiungiamo noi, è il risultato di anni di gestioni non proprio intelligenti in casa Inter.