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Gazzetta “celebra” il primo anno di Suning all’Inter: «Sforzi e inesperienza»

Un articolo della rosea ripercorre tutte le mosse di questa prima parte di avventura milanese: «Sabatini è il primo dirigente scelto dai cinesi».

Gazzetta “celebra” il primo anno di Suning all’Inter: «Sforzi e inesperienza»

Compleanno amaro

La prima stagione dell’Inter targata Suning è tutt’altro che memorabile. Lo spiega e lo scrive anche la Gazzetta, solitamente tenera con l’ambiente nerazzurro. Stavolta, però, il compleanno della proprietà cinese ad Appiano Gentile e dintorni è anche l’occasione per tracciare un primo bilancio di un’esperienza ancora incompiuta, almeno in campo. «Un anno non facile – si legge – per i cinesi, che come biglietto da visita del loro progetto a lungo termine hanno portato nelle casse nerazzurre quelle che per loro restano «briciole» da oltre 400 milioni, oltre a sponsorizzazioni che aiutassero in chiave fairplay Uefa come il naming della Pinetina e dei kit d’allenamento e all’abnegazione del 25enne Steven, che in autunno si è trasferito in pianta stabile a Milano e che lavora 18-20 ore al giorno per riportare in alto l’Inter. Tutti questi sforzi però a oggi non hanno portato i risultati sperati».

Inesperienza

Le motivazioni, secondo la rosea, sono tutte da ricondurre all’inesperienza nella gestione di imprese sportive. Non è un caso, si legge, che anche lo Jiangsu sia una squadra in crisi. A Milano, i nuovi proprietari hanno dovuto fare i conti con una struttura societaria troppo articolata: «Dopo una prima fase in cui hanno lasciato le leve del potere a Thohir e Boligbroke, gli Zhang hanno preso in mano la situazione. Chiudendo il rapporto con il Ceo e riducendo quasi a zero il campo d’azione del precedente azionista di maggioranza. Che però rimane il presidente, quindi il primo rappresentante del club. Una stortura che verrà risolta entro l’Assemblea dei soci del prossimo ottobre, anche perché al momento manca il profilo giusto per la successione».

La scelta di Sabatini e quella consequenziale di Spalletti rappresentano l’elemento di rottura e di novità rispetto a questo assetto. Sono l’esplicazione della nuova volontà del club, deciso a primeggiare attraverso l’espressione diretta delle idee di Suning. L’ex diesse della Roma è stato il primo dirigente scelto dai cinesi. Il secondo potrebbe essere Lele Oriali. Che «ha definito i dettagli del ritorno in nerazzurro, ma poi è calato il silenzio». Secondo la Gazzetta, potrebbe rimanere in azzurro, tornare effettivamente a Milano o seguire Conte al Chelsea. È sempre l’Inter.

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