La notizia del giorno e le reazioni della rete: perché Raiola avrebbe dovuto cambiare politica proprio ora, con il calciatore più forte del Milan?
Raiola, Twitter, una storia già scritta
Improvvisamente, il 15 giugno del 2017, il calcio italiano scopre chi è Mino Raiola e si indigna per il no gridato in faccia al Milan per il rinnovo di Donnarumma. Il giovane portiere ha ancora un anno con la società rossonera, ma a questo punto è probabile che sarà venduto. L’esecrazione nei confronti del principe dei procuratori ha invaso Twitter. Parliamo di un signore il cui motto è: “vendi e pentiti”. Che lo scorso anno ha guadagnato quasi 50 milioni di euro col trasferimento di Pogba al Manchester United.
Per quale motivo, Raiola avrebbe dovuto cambiare politica? Non si capisce. Sembra quasi che adesso venga accusato di lesa maestà nei confronti del Milan. Che per carità ha cresciuto e fatto esordire Donnarumma in serie A a 17 anni, ma evidentemente era il più forte in rosa. Insomma, non si capisce perché improvvisamente si discuta di riconoscenza.
La difesa è che Donnarumma ha appena 18 anni e che se a 18 anni non ti sta bene un ingaggio tra i quattro e i quattro milioni e mezzo di euro, che cosa mai chiederai nel corso della tua carriera? È un punto di vista. Ma francamente parlare di bandiera del Milan per un ragazzo che ha appena giocato un campionato e mezzo è eccessivo. Certo, ha baciato la maglia. Ma ormai sappiamo come vanno certe cose. Non a caso, il calciatore con cui Raiola si è imposto alla ribalta internazionale è un certo Zlatan Ibrahimovic che – quando è arrivato il momento – ha sempre fatto le valigie ed è andato via. Può non piacere, certo. Ma indignarsi per un comportamento ampiamente prevedibile suona stonato. E, soprattutto, poco consapevole rispetto al tempo calcistico in cui viviamo.
Ciao Gigio, porta i tuoi baci in giro per il mondo. I tifosi del #Milan non te li sei meritati #Donnarumma pic.twitter.com/HocCSTzs5Z
— Giovanni Capuano (@capuanogio) 15 giugno 2017
Il modo in cui #Raiola e #Donnarumma hanno schifato il #Milan è semplicemente volgare. Fassone e Mirabelli escono a schiena dritta
— Giovanni Capuano (@capuanogio) 15 giugno 2017
#Raiola non ha veri capitani.#Hamsik anni fa ha scelto di dirgli no.
Oggi, forse, ha qualche euro in meno. Ma tutto questo.#Donnarumma pic.twitter.com/aqzE84SUnw— Fabrizio Biasin (@FBiasin) 15 giugno 2017
La prossima volta pensateci, prima di beatificare chi bacia una maglia. pic.twitter.com/viCYM88T1x
— Fulvio Paglialunga (@FulvioPaglia) 15 giugno 2017
Donnarumma offers an example of the way wage norms (kids should take small raises on the way up) conflict with wage rules (there are none).
— Michael Caley (@MC_of_A) 15 giugno 2017
Lo sapevamo già, il calcio di oggi è dei senza maglia e senza bandiera: ma con #Donnarumma l’asticella si è spostata ancora più in là. pic.twitter.com/7aSIxJEG9a
— Federico Casotti (@federicocasotti) 15 giugno 2017
Paolo Condò : “Io sono stupefatto. Ne ho visto tante, ho parlato il 23 maggio con #Donnarumma. Ero sicurissimo che prolungasse”
— GuillaumeMP (@Guillaumemp) 15 giugno 2017
calciatore di 18 anni forse deve pensare a fare crescere sua esperienza prima che suo stipendio#Donnarumma #raiola
— Vujadln Boskov (@VujaBoskov) 15 giugno 2017
Quanto ve la meritate, voi e la vostra retorica del cazzo. #Donnarumma
— Bauscia Cafè (@BausciaCafe) 15 giugno 2017
Ognuno nella vita è libero di fare ciò che vuole, ci mancherebbe, ma secondo me #Donnarumma sta sbagliando. Di brutto.
— Pierluigi Pardo (@PIERPARDO) 15 giugno 2017
#Donnarumma é come ragazza che sogna grande amore ma poi sposa quello con ferrari
— Vujadln Boskov (@VujaBoskov) 15 giugno 2017
Ma se a 18 anni mi avesse voluto il New York Times pagandomi il doppio (fate i vostri esempi) secondo voi avrei detto di no? #Donnarumma
— Christian Rocca (@christianrocca) 15 giugno 2017