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Il Guardian: «Mazzarri ha deluso, e poi trovava sempre alibi. Il 78% dei tifosi non lo voleva»

Il quotidiano sottolinea la fama di mangia-allenatori del Watford. La lingua era un problema ma i risultati lo sono stati di più

Un’analisi (sensata)

C’è il discorso della lingua, ma assume una posizione più laterale rispetto ai racconti di altre testate. Il Guardian parla dell’esonero di Mazzarri, lo spiega e lo fotografa in tutte le sue sfaccettature. I risultati, intanto. Si legge anche nel sottotitolo: «La squadra si è salvata col minimo sforzo, ma nessuno rimpiangerà il manager». E poi, anche la tendenza italica del Watford dei Pozzo, che sono al quarto cambio da settembre 2014. C’entra anche questo, è un’analisi completa. E più sensata rispetto ai discorsi orientati solo ai rapporti (linguistici e non) con i calciatori

Leggiamo: «Nella prima stagione di Mazzarri in Inghilterra, il Watford ha trascorso una sola settimana in zona retrocessione. Tra l’altro, nel mese di agosto. In più, ha certificato la salvezza con grosso anticipo ed è stata la prima squadra fuori dal podio a battere Manchester United e Arsenal. Eppure, non saranno in molti a rimpiangere l’ex tecnico di Inter e Napoli. Un sondaggio su internet ha evidenziato come una parte maggioritaria della tifoseria, addirittura il 78%, era favorevole al suo esonero. Il problema della lingua esisteva, eccome. La squadra sembrava perdere qualcosa delle istruzioni del tecnico, che dovevano passare per il traduttore. La difesa sui calci piazzati, per esempio, era approssimativa. A poco a poco, i problemi di comunicazione hanno iniziato a disintegrare il rapporto di Mazzarri».

Colpa di Mazzarri, ma anche del Watford

Mazzarri non è riuscito a mantenere fede al suo curriculum, almeno secondo il Guardian. «Un tecnico – si legge – che aveva costruito la sua fama sulla valorizzazione degli attaccanti ha avallato la cessione di Ighalo in Cina e ha portato Deeney a segnare appena sette gol su azione. Certo, non sono mancate grandi prestazioni, ma queste si sono alternate a cadute rovinose. Ad esempio, quella con l’Hull City e quella in Fa Cup con il Milwall. Inoltre, anche la personalità non ha aiutato Mazzarri. In Italia, soprattutto all’Inter, veniva spesso criticato per la sua continua ricerca di alibi, di scuse sempre più inverosimili». Qui viene citata la ormai celebre frase sulla pioggia.

Su questo punto, Simon Burnton – autore del pezzo – si dimostra molto severo: fa infatti l’elenco di tutte le partite in cui Mazzarri si è appellato alla fortuna per giustificare il risultato. «Mazzarri parla di fortuna continuamente, ma dinamiche come infortuni muscolari continui e reti subite da calcio d’angolo non sono sempre riconducibili alla sorte».

A tutta questa serie di giudizi non proprio lusinghieri, si accoppia anche la tendenza del Watford: «Non ci sarà un problema a trovare un allenatore che voglia confrontarsi con la Premier. Ma è vero pure che in cinque anni il Watford dei Pozzo è riuscito solo con Zola a tenere un manager più di un anno. Mazzarri era stato preso per impressionare e intrattenere, non è riuscito a fare nulla di tutto ciò. Ha semplicemente salvato la squadra, che poi era la sua missione vera e propria. Migliorare non sarà difficile, al massimo si potrà sempre cambiare di nuovo».

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