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La guida Napolista alla trasferta di Sassuolo (anzi, di Reggio Emilia e tutta la regione)

Cosa fare nel capoluogo emiliano e in tutta la regione durante il week-end di Sassuolo-Napoli: visitare le città, assaggiare i sapori, conoscere la storia.

La guida Napolista alla trasferta di Sassuolo (anzi, di Reggio Emilia e tutta la regione)

Il week-end (in Emilia Romagna)

Non vorrete mica andare a Reggio Emilia senza assaggiare l’erbazzone e lo gnocco fritto o al forno da farcire con Mortadella? Sassuolo-Napoli può essere l’occasione per regalarsi un lungo week end in Emilia Romagna, grazie al ponte del 25 aprile. Anzi facendo tappa a Reggio Emilia, si possono visitare luoghi, ed eventi che in questo periodo dell’anno non mancano nella regione. A Parma (circa 44 minuti da Reggio, 39,6 km passando per A1/E35) si svolge fino a metà maggio il Parma 360 Festival: “Uno sguardo a 360° sul sistema della creatività contemporanea italiana e un focus sulla creatività emergente”, con mostre disseminate in tutta la città, conferenze, workshop e circuiti off.

A Ravenna (circa 1 h 43 minuti; 150,7 km passando per E45), in piazza Kennedy, il 22 e il 23 aprile si svolge Ravenna in fiore, il giardino in centro storico. A Ferrara (circa 1 h 25 min; 114,5 km passando per A13 e E45), dal 22 al 25 aprile si mangia e si balla con il Peperoncino Sud Street Food Festival, rassegna itinerante musicale folk del sud Italia, enogastronomica e di intrattenimento. Poco distante, a Mesola, fino al primo maggio si celebra l’Asparago in una sagra che ne esalta le caratteristiche attraverso preparazioni e degustazioni. Per gli amanti del fumetto, a Piacenza (circa 40 minuti d’auto da Reggio Emilia; 37,3 km passando per A1/E35) nella ex chiesa Carmelo e in Piazza Cavalli c’è il Festival del Fumetto con ingresso gratuito.

Forlì e Bologna

Un’ora e tre quarti di auto per raggiungere Forlì dove per tutto il fine settimana si volerà in mongolfiera. Nel Parco Urbano Franco Agosto si svolgerà infatti il Festival delle Mongolfiere, considerata la più grande kermesse italiana dedicata ai giganti dell’aria. Tanti gli eventi in programma, compreso l’acquisto del volo libero. Il volo libero dura circa 45 minuti. L’intero viaggio con partenza dalla sede del festival è di 3 ore tra il gonfiaggio della mongolfiera, lo sgonfiaggio e il rientro alla sede tramite un equipaggio. La manifestazione, il 22 e il 23 aprile si svolge dalle 10.00 alle 22.00, l’ingresso al parco costa 5,00 euro il biglietto intero, 4 euro il ridotto e 3 euro per bambini fino ai 12 anni. Gratuito fino a 1 metro di altezza.

Infine a Bologna (circa 73 km da Reggio, 1 h 19 min. passando per A1/E35), torna da sabato 22 aprile a martedì 25 aprile, il festival che valorizza le eccellenze italiane e straniere del cibo di strada e delle birre artigianali: il Finger food festival, al Parco della Zucca.

Cosa mangiare

Intanto a Reggio Emilia, si diceva, non può mancare l’assaggio dello gnocco fritto (o al forno) e dell’erbazzone o scarpazzone (in dialetto scarpazoun). Quest’ultimo, come spiega bene Giallo Zafferano, “è una torta salata la cui ricetta è una tipica specialità gastronomica reggiana”. Nata come pietanza di umile origine contadina, fatta con le erbe dell’orto disponibili in vari momenti della stagione, “anticamente veniva cotto in uno stampo rotondo di rame chiamato ‘al sol’, nel forno del pane, e tutta la comunità reggiana faceva a gara per realizzare il migliore”.

Se amate i luoghi che vi ricordano la nostra città allora fate tappa alla Piccola Piedigrotta, in Piazza XXV Aprile 1. (tel. 0522 434922, consigliata prenotazione). La specialità, manco a dirlo, è la pizza. Tra le varianti: la pizza Montalbano con melanzane e parmigiano, o La Giovanna con bufala, carciofo violetto romano, uovo Parisi, pancetta cotta La Giovannona Capitelli. In Via Emilia San Pietro 16, troverete il Caffé Arti e Mestieri (Tel. 0522 422224). Da provare l’erbazzone contemporaneo, i cappelletti in brodo, il bollito di Chianina e la zuppa inglese. Si tratta, spesso, di rivisitazioni di piatti tradizionali.

In Viale Monte Grappa c’è A Mangiare, sapori autentici della cucina regionale. Consigliati: inizio con una selezione di salumi, tortelli verdi, tagliata di filetto di manzo.

Visitare Reggio Emilia

Vale la pena. La città è ricca di monumenti. In Piazza Prampolini, conosciuta anche come Piazza Grande, sono concentrati: la Cattedrale, il Battistero Romanico, il Palazzo del Monte di Pietà, la Torre del Bordello e il Palazzo Comunale dove è allestito anche il Museo del Tricolore con la Sala del Tricolore visto che è proprio in questa città che, il 7 gennaio 1797, inizia ufficialmente la storia della bandiera d’Italia, “con la sua prima adozione come bandiera nazionale da parte di uno Stato italiano sovrano, la Repubblica Cispadana”.

Si evince dal “verbale della Sessione XIV del Congresso Cispadano” che: “Gli intervenuti sono 100, deputati delle popolazioni di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Giuseppe Compagnoni di Lugo fa mozione che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”.

Per gli amanti dell’architettura moderna non può mancare una visita alla stazione dell’alta velocità Mediopadana progettata dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, con le gigantesche onde bianche che si elevano nel mezzo della Pianura Padana.

Quella del calcio è l’unica forma di amore eterno che esiste al mondo. Chi è tifoso di una squadra lo resterà per tutta la vita. Potrà cambiare moglie, amante e partito politico, ma mai la squadra del cuore.
Luciano De Crescenzo, I pensieri di Bellavista.

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