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Lettera a Repubblica: “Quel ragazzo cacciato dalla Nisida perché juventino”

«Una immagine raccapricciante consumatasi sotto gli occhi dei miei figli: la borghesia napoletana è il vero grande male della nostra martoriata città».

Lettera a Repubblica: “Quel ragazzo cacciato dalla Nisida perché juventino”

Riportiamo una lettera pubblicata dall’edizione napoletana de La Repubblica 

Quei professionisti teppisti da stadio

Nella vita ho avuto sempre l’insensata certezza che sia un obbligo occupare un ruolo all’interno della società civile. Tanto, sul presupposto che l’istruzione arricchisca la ragione, sensibilizzando al contempo l’animo, sì da renderci maestri verso chi non ha avuto il medesimo percorso culturale.

Ma, purtroppo, la quotidianità ha svolto il ruolo opposto, quello di minare alle basi i miei personali assunti. Succede allora che, nel settore dello stadio San Paolo riservato ai più facoltosi professionisti, si debba assistere alla vergognosa scena di tifosi in giacca e cravatta che rivolgono irripetibili improperi contro una famigliola di fede bianconera, sino al necessario intervento degli steward, costretti a far uscire tutta la famiglia dalla Tribuna Nisida, scortando un ragazzo come fosse un appestato di manzoniana memoria. Di fronte a questa raccapricciante immagine, consumatasi sotto gli occhi dei miei figli, la certezza si trasforma in dubbio, mentre un’altra prende sempre più possesso di me: la borghesia napoletana è il vero grande male della nostra martoriata città.

 

Borghesia Napoli

 

 

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