La Gazzetta e il Fatto scrivono che tra i testimoni che saranno chiamati da Dominello due sono capi ultras e uno della Juventus. Potrebbe essere Agnelli
Il processo “Alto Piemonte”
Non ci sono tesserati della Juventus indagati ma, come abbiamo letto sul Napolista, la letture delle carte della Procura della Repubblica relative all’inchiesta “Alto Piemonte” sulla ‘ndrnagheta è inquietante. La Gazzetta dello Sport e il Fatto quotidiano riportano cosa è accaduto ieri alla terza udienza del processo che ha avuto ricadute anche per la giustizia sportiva visti i rapporti tra gli ultras – in odore anhe di ‘ndrangheta – e la Juventus. E c’è una novità. Tra i testimoni che Dominello potrebbe chiamare in Aula potrebbe esserci anche Andrea Agnelli. Lo riferisce l’avvocato di Dominello.
Due capi ultrà e Agnelli
Come scrive la Gazzetta, “nessun dipendente della Juve è indagato, ma l’inchiesta ha evidenziato un compromesso club-ultrà: biglietti da rivendere in cambio di pace sociale”. L’imputato di cui si è parlato di più è Rocco Dominello, accusato di associazione mafiosa, incensurato figlio di un boss che si è dissociato dalla ‘ndrangheta. È lui che dialogava con i piani alti della Juventus. Dominello ha scelto il rito abbreviato. Quindi, come scrive sempre la Gazzetta,“niente dibattimento, niente lunga sfilata di dirigenti Juve in aula”.
Saranno comunque sentiti tre testimoni:
“Di certo, due capi ultrà: presumibilmente Dino Mocciola, storico leader dei Drughi, sor- vegliato speciale per tre anni e con una precedente condanna a 20 per concorso in omicidio, e Loris Grancini, capo dei Viking su cui pende un’altra richiesta di sorveglianza speciale fatta dalla polizia. Il terzo testimone è da cercare in ambito Juventus, come detto a margine dell’udienza da Ivano Chiesa, difensore di Dominello col collega Domenico Putrino: «Chiederemo la testimonianza di un dirigente Juventus, stiamo valutando se chiamare lo stesso Agnelli».
