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La guerra in Lega: ballano 200 milioni per via dei bacini d’utenza

La Gazzetta e la frattura in Lega: le medio-piccole hanno redatto un documento che abbasserebbe la quota di diritti tv destinata ai club con più tifosi.

La guerra in Lega: ballano 200 milioni per via dei bacini d’utenza

La distribuzione dei diritti televisivi

Interessante approfondimento della Gazzetta dello Sport, che mette in correlazione il colpo di teatro dei grandi club in Lega (la “fuga” dall’assemblea di Juventus, Milan, Inter, Napoli, Roma e Fiorentina) e i dati dell’indagine Doxa su bacini d’utenza e interesse degli italiani per il calcio. Ovviamente, il motivo del contendere sono i diritti tv. O meglio: la loro distribuzione.

Il concetto chiave è quello dei bacini d’utenza. Ovvero, un parametro che determina una fetta pari al 25% degli introiti televisivi. In questo momento, la suddivisione del miliardo di euro proveniente dai tv rights è la seguente: 40% in parti uguali, 30% in base ai tifosi (25% bacini d’utenza e 5% popolazione), 30% secondo i risultati sportivi.

Cosa vogliono le medio-piccole

La Gazzetta ha spiegato le richieste degli altri 14 club: «Le medio-piccole hanno firmato un documento che, per quanto riguarda la governance, viene incontro alle richieste delle big ma che è ritenuto “inaccettabile” sul punto relativo all’articolo 19 (la ripartizione dei diritti tv, ndr). La fetta in parti uguali  crescerebbe dal 40% al 50%, quella dei tifosi scenderebbe dal 30% al 20%. I bacini d’utenza sono decisivi, non a caso Galliani ha rimarcato l’altro ieri che “le sei big rappresentano l’80% della tifoseria”».

Di conseguenza, il motivo dello scontro è abbastanza chiaro: 200 milioni “dipendono” dalle indagini demoscopiche sulla distribuzione del tifo. Quelle di Doxa, di cui abbiamo parlato all’inizio. Viene fuori che  alla Juve spetta il 25,83%, al Milan il 15,12% , all’Inter il 14,57%, al Napoli il 10,43%, alla Roma il 7,78% e alla Fiorentina il 3,67%. La forbice è notevole con le altre: ci sono dieci società che non arrivano al 2%.

Il documento firmato dalle medio-piccole “riscrive” e restringe la forbice. In questo momento, il rapporto tra prima e ultima è di 4,5 a 1. Con la revisione dell’articolo 19, si scenderebbe fino a un rapporto di 3 a 1. Ecco qual è la «frattura insanabile» lamentata dai club. Che potrebbe spingere al commissariamento della Lega. Staremo a vedere.

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