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Dal piagnisteo napoletano al m’arricreo napoletano

In molti contro Mertens, ma anche Fazio ha pisciato due volte. Sembra impossibile contro la Roma del mago Spalletti, per giunta noi con un ex portiere.

Dal piagnisteo napoletano al m’arricreo napoletano
Mertens e Fazio (Cuomo)

Il mio Roma – Napoli 1-2

– Si gode.
– Alla vigilia, la squadra di Spalletti suscitava molte preoccupazioni e si sono sprecati commenti, elogi e paragoni da urlo dopo la vittoria netta a Milano sull’Inter.
– Il curriculum casalingo poi presentava un impressionante percorso netto con 12 vittorie su 12. Nainggolan, un incrocio tra Falcao, Cerezo e Ancelotti. Dzeko, da pippa supersonica, si è trasformato in un Lewandoski più tecnico e con una media gol superiore a Pruzzo e Batistuta messi insieme. Salah accostato a Bruno Conti (ma più veloce) e Strootman al miglior Emerson.
 – Il cambio di modulo difensivo ha inoltre donato solidità e reso la Roma una sorta di bunker inviolabile, con Fazio miglior acquisto dell’anno e Bruno Peres sempre più somigliante a Cafu.
In porta, saracinesca Szczęsny e in panchina, mago Spalletti.
– A questo, bisogna aggiungere la grande capacità di procurarsi rigori come fossero funghi per risolvere le situazioni più complicate.

Le premesse

– Con queste premesse, ho pensato: ma addò jamm?
– “Sarri non ci sta più con la testa e sta pensando di andare via”; “Mertens è stanco”; “Con le dirette concorrenti perdiamo sistematicamente”; “la difesa è da rifondare”; “Hamsik è in netta fase calante”; “Insigne fa sempre le stesse cose”; “gli avversari ormai ci conoscono a memoria”; “manca cazzimma”; “Reina è un ex portiere”; “ah, però ora Gabbiadini segna e ride”; “lo spogliatoio è spaccato, i procuratori spaccano, nessuno spicca e giochiamo con la spocchia”; “siamo un piagnisteo”; “si è rotto il giocattolo”; “non vinciamo più”…
– Ho ripensato: ma addo jamm?
– La regressione nel gioco espresso con l’Atalanta, le ben note frustranti vicende torinesi di Coppa e il pericoloso allontanamento degli obiettivi già alle Idi di marzo hanno messo la squadra di fronte a un aut aut: o Roma o Mertens.

Un gol alla Gabbiaridi inglese

– Un primo tempo, avaro di occasioni, ci ha mostrato un Napoli ben messo in campo, sicuro e concentrato. La formidabile, stupenda, magnifica Roma dei miracoli è sembrata sempre in affanno impegnando la nostra difesa da rifondare una sola volta con Perotti, che prima di calciare ha stoppato il pallone in bagher. Rete annullata.
– Il Napoli invece ha teleguidato la partita e il ritmo ed ha infilzato al momento propizio: scambio veloce a centrocampo e perfetta imbucata del calante Hamsik per lo stanco Mertens che è penetrato nel bunker inviolabile. Controllo a seguire e cucchiaino a scavalcare saracinesca Szczęsny. Un gol alla Gabbiaridi inglese e 0-1
– Indice sulla bocca e esultanza sulla bandierina con tanto di pisciatina per onorare forse il nuovo mastino Rog.
– Intanto i telecronisti ci hanno informato che Manolas iniziava a toccarsi.

Niente replay

– Un’azione simile ha portato di nuovo Mertens solo davanti alla saracinesca, ma l’arbitro Banti, accortosi del gol, ha annullato dopo un quarto d’ora. Il guardalinee, posto a 30 metri, ha riscontrato un incrocio sospetto tra le gambe del belga e quelle di Fazio che gli hanno procurato una caduta.
– Avremmo voluto vedere dei replay, giusto per farci un’idea, ma SkyJuve, rilevando che non ci fosse Cuadrado, ha pensato bene di liquidare con “non abbiamo il tempo di mostrarveli, ma il gol era da annullare”.
– Il primo tempo si è concluso sullo sciagurato 0-1. Quasi rassegnato ho atteso il solito 3-1. Nonostante di Gabriel Omar Dzeko si fossero perse le tracce, di Emerson Strootman non si fosse notato nemmeno lo sputo e di Toninho Nainggolan neanche la famosa Rraggia.

L’ex portiere Reina

– La ripresa ha regalato più emozioni e non a caso Manolas è rientrato in campo toccandosi e il Napoli è andato a segno subito: gli azzurri hanno approfittato del passaggio impreciso di Fazio, il miglior acquisto dell’anno. Palla sulla sinistra per Insigne, che fa sempre le stesse cose inventando stavolta un perfetto assist tra la saracinesca e Fazio, e gol dello stanco Mertens che ha potuto realizzare a porta vuota. Bunker inviolabile 0, Napoli 2.
– Molti hanno beccato Mertens per la sua prima esultanza poco elegante, ma Fazio, il miglior acquisto dell’anno, nella stessa azione ha pisciato due volte e nessuno si è indignato.
– La straordinaria Roma ha reagito e Perotti ha impegnato con un tiro a giro l’ex portiere Reina che ha spedito in angolo.

Il mago Spalletti

– Finalmente mago Spalletti ha rimescolato le carte e ha messo sul campo Bruno Salah e Peres Cafu per El Shaarawi e Fazio. E non Manolas che ha continuato a toccarsi.
– Nel momento in cui è uscito El Shaarawi mi sono accorto che era stato in campo.
– I cambi del mago hanno sortito subito grandi effetti: Rudiger ha quasi realizzato un autogol e lo stanco Mertens a pochi passi dalla saracinesca polacca, dopo un triplo dribbling, ha tirato debole e schiacciato.
– E la meraviglia delle meraviglie chiamata Roma? Una conclusione di Robert Dzeko sul fondo (grazie a un retropassaggio sbagliato di Insigne) e un tiraccio da buona posizione di pendolino Peres pescato da Emerson Strootman.

Sarri espulso per non aver spintonato il quarto uomo

– In alcune fasi, il Napoli è parso giocare al torello con la magica, monumentale Roma che praticamente buttava la palla avanti con il classico schema Pampa. Ancora non mi spiego come non si sia chiusa la partita e come siano falliti tutti quei contropiede. Probabile causa è lo spogliatoio spaccato.
– Salah intanto ha travolto Reina che ha bloccato la palla in uscita. Ci stava tutto il rigore per la Juve. E De Rossi (già ammonito) lo ha scalciato da terra. In questo caso, l’addizionale (Orsato), a 5 metri, si è finto Valeri per non vedere.
– In contemporanea Sarri, che non ci sta più con la testa e vuole andarsene, è stato espulso per proteste. Evidentemente non ha spintonato il quarto uomo.
– Prima del finale al cardiopalmo, Rog ha messo il turbo e Szczęsny gli ha negato il gol in uscita, Bruno Salah ha lambito il palo e Manolas ha continuato a toccarsi.

I sette minuti più lunghi della storia del calcio

– Nei minuti conclusivi, siccome tutti gli azzurri erano stati perfetti e coinvolti per l’intera gara, hanno deciso di lasciare la scena a Reina che fino a quel momento era stato poco impegnato.
– Il palo di Bruno Salah ha smosso le acque, il gol di Emerson Strootman ha aperto le falle.
– La straripante, magnifica, stupefacente Roma si è riversata nella nostra area di rigore e gli ultimi 7 minuti sono stati i più lunghi della storia del calcio: Reina ha salvato in uscita bassa su Salah solo, ma scoordinato; Salah è caduto fuori area e i telecronisti hanno messo mano al compasso per riportarlo in area, ma l’arbitro non ha fischiato nulla; Perotti ha sfiorato il palo con un tiro a giro; poco dopo si è cimentato nel classico tuffo alla Cuadrado che gli ha procurato una dozzina di rigori, ma stavolta ha esagerato e si è beccato il giallo e Manolas continuava a toccarsi.
– Nel mentre, il remake di Zaza. Sempre su un tiro di Perotti, Kulì ha deviato il pallone che ha spiazzato Reina. L’ex portiere però con un colpo di reni prodigioso è riuscito a deviarlo sulla traversa e a respingerlo fuori con i piedi.
– Sul dizionario, alla voce infarto, da ieri c’è questa spiegazione.

Più si soffre, più si gode

– Dal piagnisteo sono passato in 95 minuti al “m’arricreo napoletano”. Con massicce dosi di sofferenza e tachicardie, come nelle nostre migliori tradizioni.
– Ma più si soffre e più si gode. Una partita stravinta in lungo e in largo non avrebbe avuto lo stesso impatto emotivo se non ci fossero state le palpitazioni e i timori di perdere l’amata vittoria sugli insuperabili, fantastici, straordinari capitolini in quegli interminabili minuti di pura follia in cui è successo di tutto, miracolo e infarto inclusi.
– Mentre il nostro spogliatoio è spaccato, Sarri è fuori di testa, contro le dirette concorrenti perdiamo sempre, gli avversari ci conoscono a memoria, ecc. ecc. l’imbattibile e fantasmagorica Roma di mago Otelma ha collezionato all’Olimpico 12 vittorie su 13.
– Si è rotto il giocattolo. Non vinciamo più.
– Roma o Mertens. E Mertens fu. Si gode. Anche più di Manolas.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
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