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Van Basten vuol ridurre il potere di arbitri e allenatori (che infatti sono inviperiti)

Addio fuorigioco, cambi continui, numero massimo di falli. Le proposte presentate alla Fifa rivoluzionerebbero il calcio. Klopp: «Inventi un altro gioco»

Van Basten vuol ridurre il potere di arbitri e allenatori (che infatti sono inviperiti)
Marco Van Basten in borghese

Le otto modifiche: niente fuorigioco e cambi continui

Mentre Napoli e il Napoli erano distratti dall’uragano Maradona, alla Fifa si discuteva di rivoluzionare il calcio. Rivoluzione non è un concetto enfatico, almeno stando alle dichiarazioni di Marco Van Basten che Infantino, il presidente Fifa, ha voluto accanto a sé come consulente.

L’orizzonte è il mondiale 2026. Sarà una competizione a 48 squadre, come sappiamo, ma potrebbe essere proprio un altro sport quello che andrà in scena se le proposte dell’olandese venissero accolte.
Riassumendo, le 8 proposte rivoluzionarie sono queste:
1) abolizione del fuorigioco;
2) penalizzazione di 5/10 minuti invece del cartellino giallo;
3) shoot out invece dei rigori;
4) ultimi 10 minuti di gioco calcolati con il tempo effettivo;
5) solo il capitano può parlare con l’arbitro;
6) introduzione di un numero massimo di falli per giocatore a partita;
7) riduzione delle partite annue;
8) cambi continui, come nel basket.

Ieri una parziale retromarcia

In una intervista di ieri a Voetbal International l’ex centravanti del Milan ha parzialmente ridimensionato le sue affermazioni, parlando di distorsione da parte dei media. “Stiamo lavorando su alcune proposte, per esempio una soluzione per le perdite di tempo a fine match e per le proteste contro gli arbitri, una quarta sostituzione durante i tempi supplementari, la oramai sperimentata moviola in campo e la possibilità di utilizzare apparecchiature elettroniche come i laptop in panchina” – ha affermato, ribadendo così la sua contrarietà alla regola del fuorigioco: “mi hanno chiesto la mia personale opinione e ho risposto che sarebbe meglio giocare senza quella noiosa regola. Chi mi critica dice che gli attaccanti stazionerebbero in area di rigore aspettando la palla, come fanno i bambini quando cominciano a giocare a calcio, ma io non credo che andrebbe così. Sono convinto che sarebbe un modo per aumentare le occasioni durante le partite“.

Nel 2026 la Var dovrebbe essere una realtà consolidata

La prima cosa che salta all’occhio è che Van Basten vuole ridurre l’influenza degli arbitri sulle partite. L’introduzione di criteri oggettivi (numero massimo di falli, tempo effettivo di gioco) e l’abolizione del fuorigioco (la regola di più difficile applicazione) vanno senz’altro in questa direzione.
A questo aggiungiamo che nel 2026 la Var (moviola in campo) dovrebbe essere una realtà consolidata. È interessante che la Fifa ragioni in quest’ottica, a prescindere dalle novità che verranno poi effettivamente introdotte. Dando per scontato che l’obiettivo finale sia aumentare la spettacolarità del gioco, il ragionamento di fondo sembra essere che le ingiustizie arbitrali e le relative frustrazioni siano il primo fattore da eliminare.
Gli shoot out sarebbero un ritorno al passato (sono stati sperimentati in più di qualche caso, con effetti non esaltanti), mentre la riduzione delle partite annue prevederebbe lo stravolgimento di tutte le competizioni nazionali e continentali, a meno che Van Basten non stia pensando ad un numero massimo di partite calcolate per ogni singolo giocatore, il che introdurrebbe una sorta di turnover obbligatorio.

Le espulsioni temporanee

Le espulsioni temporanee (come nella pallanuoto e nell’hockey) creerebbero una superiorità numerica limitata nel tempo e andrebbero d’accordo con i cambi continui (la squadra in inferiorità potrebbe inserire, ad esempio, per 10 minuti un difensore per poi tornare alla formazione iniziale).
I cambi continui, però, aprirebbero anche ad un’altra possibilità: quella di utilizzare giocatori solo per i calci piazzati, ad esempio, come accade nel rugby. La suggestione è facile: i grandi specialisti come Maradona, Zola e Pirlo potrebbero ancora avere un contratto in serie A, entrando solo per calciare una o due punizioni a partita.
La regola che dà la possibilità al solo capitano di parlare con l’arbitro esiste già, andrebbe solo applicata (e richiederebbe per la Juventus uno sforzo non irrisorio per adeguarsi).
Il vero e proprio stravolgimento sarebbe l’abolizione del fuorigioco. Significherebbe gettare alle ortiche l’evoluzione tattica degli ultimi 50 anni e reinventare schemi e moduli da zero.

Le accuse di Klopp e Gourcuff

Il calcio diventerebbe un gioco più individuale e meno di squadra, non a caso tra i più inviperiti per le dichiarazioni di Van Basten ci sono gli allenatori. Christian Gourcuff, attuale mister dello Stade Rennais, è stato il più veemente (“È una merda incommensurabile! Torneremmo indietro a un tempo in cui la gente si combatteva l’una con l’altra e moriva, sparirebbe completamente lo spirito collettivo del gioco” ha dichiarato), ma anche Jurgen Klopp, attualmente in forza al Liverpool, non ci è andato leggero (“Quando è troppo è troppo. Non so cosa esattamente stia facendo Marco Van Basten, se questa è davvero una sua idea o un pensiero buttato lì o qualcos’altro. Certo, se vuole può inventare un altro gioco, non c’è problema. Ci sono abbastanza campi nel mondo per giocare ad altro. Il calcio non ha bisogno di questo tipo di cambiamenti”).

Proposte intriganti

Personalmente le proposte di Van Basten mi intrigano. Diminuire perdite di tempo, sviste arbitrali e le insopportabili proteste dei giocatori mi sembrano un obiettivo abbastanza condiviso. L’eliminazione del fuorigioco sarebbe uno stravolgimento, ma sarei curioso di vedere una partita vera giocata in questo modo per rendermi conto concretamente di che cosa stiamo parlando. Di certo va lodato il coraggio di Van Basten: mettere in discussione i fondamenti del calcio richiede una dose di spregiudicatezza fuori dal comune.
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