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La Serie A ancora non ha capito l’importanza degli sponsor

Nella classifica di ricavi da sponsor di maglia, siamo persino dietro la Francia. All’estero il denaro non è lo sterco del diavolo.

La Serie A ancora non ha capito l’importanza degli sponsor
Benteke con la maglia (targata Mansion) del Crystal Palace

All’estero il papponismo non esiste

In Italia, e soprattutto nel calcio, sembra sempre che i soldi siano lo sterco del diavolo. A Napoli ben sappiamo che l’essere imprenditore di Aurelio De Laurentiis ha portato alla nascita del fenomeno del papponismo. Altrove, però, non è così. Anzi. Non a caso la Premier attira i soldi e gli investimenti dell’Oriente. Un fenomeno che in Inghilterra è consolidato. Se solo pensiamo a Srivaddhanaprabha e al suo Leicester che ha vinto il campionato e quest’anno è negli ottavi di Champions. Oppure a Khladoon Al Mubarak che sta rendendo il Manchester City una delle squadre più forti d’Europa e ha ingaggiato in panchina Pep Guardiola.

In Premier dieci club sponsorizzati da società di gambling

Ma in Premier non è solo questione di grandi squadre. L’investimento riguarda club più modesti come il Bournemouth e il Crystal Palace, di proprietà del gruppo Mansion che recentemente ha acquisito il controllo di Casino.com. Poi ovviamente ci sono i colossi, come Yokohama che ha chiuso un accordo quinquennale con il Chelsea di Abramovich per 275 milioni di euro.  Non a caso, sono dieci sono le società la cui maglia è sponsorizzata da società di gambling: oltre a Crystal Palace e Bournemouth, ci sono Sunderland, West Ham, Swansea, Stoke Vity, Hull City, West Brow, Burnley e il Watford.

La Serie A è dietro persino alla Ligue1

Per dare un po’ di numeri, citiamo un report Nielsen Sport, Repucom. Nella classifica di sponsor di maglia, la Premier è nettamente al primo posto con 275 milioni, segue la Bundesliga con con 168, la Liga con 105. La Serie A è ferma a 83, quasi un quarto rispetto alla Premier, ed è preceduta anche dai 103 del campionato francese (la Ligue 1). L’Italia quindi si bea di una nobiltà pallonara che oggi non si poggia su alcun fondamento economico-finanziario.

Roma e Lazio senza sponsor

In Italia ci sono ancora squadre senza sponsor, anche importanti come Roma e Lazio. Il Napoli e l’Inter invece sono gli unici due club che hanno aperto al terzo sponsor sul retro della divisa: Kimbo e Driver. Ovviamente e incredibilmente da noi, almeno a Napoli, è considerato un aspetto negativo. In Premier ragionano diversamente. Non a caso, hanno chiuso il miglior accordo d’Europa per i diritti tv e non a caso in estate Paul Pogba ha lasciato la Serie A per tornare in Premier.

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