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Il ragazzo aggredito (con la fidanzata) per il pallone di Hamsik: «Quanta indifferenza, ora ci accusano di rovinare l’immagine di Napoli»

«Non ho ancora presentato la denuncia perché la mia ragazza ha paura. Ma la farò. Lavoro a Milano. Mi ha colpito l’indifferenza. Criticano Saviano ma nessuno fa nulla per migliorare Napoli».

Il ragazzo aggredito (con la fidanzata) per il pallone di Hamsik: «Quanta indifferenza, ora ci accusano di rovinare l’immagine di Napoli»

Picchiati lui e la ragazza

Armando, 22 anni, napoletano che vive a Milano. Ieri ci ha scritto per raccontarci dell’aggressione subita all’uscita del San Paolo con la sua fidanzata per sottrarre loro il pallone calciato da Hamsik sugli spalti. Lo abbiamo sentito per farci raccontare la sua storia:

«Sono un tifoso della curva B, la frequento da 14 anni, prima andavo con mio nonno, poi ho trovato degli amici con cui andare allo stadio perché mia mamma non voleva che andassi da solo. Ogni volta che posso scappo a Napoli per andare allo stadio e cantare in curva B con gli amici, non è possibile che si accetti quello che è accaduto sabato sera».

Ci racconti di nuovo cosa è accaduto?

«Quando Hamsik ha lanciato il pallone è finito nel settore di Curva B inferiore dove ero con la mia fidanzata che l’ha raccolto. Ho subito pensato che non era stata una buona idea. Un amico dell’anello superiore, Salvatore, mi ha chiamato per avvertirmi di fare attenzione uscendo perché nei distinti era già accaduta una rissa per un pallone.

Quando abbiamo superato i varchi di controllo si sono avvicinati. Tre adulti e gli altri che erano incappucciati, sono sicuro che non fossero ultras, come ha detto qualcuno, perché il tifo organizzato di Napoli lo conosco bene e non fa di queste cose, di certo non aggredisce per rubare un pallone. Le persone parlano sempre di Ultras anche quando ad Udine è successa la stessa cosa quando Ghoulam ha lanciato il pallone e lo hanno rubato a un ragazzo e a suo zio»

Avete sporto denuncia dell’accaduto alle forze dell’ordine?

«Non ancora perché la mia fidanzata era molto spaventata sabato e ieri è dovuta rientrare al lavoro (lavora fuori Napoli). Ha parlato con un collega di Fuorigrotta e le hanno detto che c’è una baby gang che si aggira intorno al San Paolo e aspetta l’occasione della partita per fare rapine.

Mi hanno detto che ho 30 giorni per sporgere denuncia e appena torniamo abbiamo intenzione di farla, anche se temo che non servirà a molto. La mia speranza è che le telecamere di sorveglianza all’esterno dello stadio abbiano registrato. Vorrei fare denuncia contro chi stava lì e non ha fatto nulla. Il tutto è durato 30-40 secondi e nessuno si è mosso. Solo alla fine alcuni ultras della Curva B sono venuti a soccorrerci e hanno rincorso gli aggressori»

La tua storia ha avuto molta eco sui social, qualcuno ti ha accusato di averlo fatto solo per avere una maglietta o un pallone.

«La prima cosa che ho detto è che del pallone, come delle magliette, non me ne frega nulla. Alcune persone mi hanno contattato dicendomi che voglio il pallone solo per rivendermelo, ma non immaginano proprio. Ho tante magliette di Hamsik, quello che voglio è denunciare una cosa che è successa e che reputo assurda, soprattutto perché accaduta davanti a tante persone che hanno visto e che non vogliono parlare perché hanno paura. Perché dobbiamo aver paura? Napoli si trova così perché le persone hanno paura. Criticano Saviano e poi sono i primi a non volerla migliorare.

Sono stato aggredito anche su Fb, ovviamente in privato, mi hanno scritto dicendo che volevo diffamare l’immagine di Napoli e dei napoletani. Hanno usato parole forti e violente e quando gli ho detto “andiamo a prendere un caffè e parliamo da vicino”, hanno continuato come se la mia colpa fosse quella di averci voluto mettere la faccia per denunciare quanto accaduto».

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