ilNapolista

Roma 2024, Napolitano: «Polemiche penose». Per Malagò è «una ferita che brucia ancora»

Lo sport italiano ancora scosso dal no per la candidatura di Roma ai Giochi 2024. Il nuovo ministro allo Sport Lotti: «Ne riparleremo».

Roma 2024, Napolitano: «Polemiche penose». Per Malagò è «una ferita che brucia ancora»

Alla cerimonia dei Collari d’Oro del Coni

Roma 2024, qualche tempo dopo. Il no di Virginia Raggi, sindaco di Roma, alla candidatura della Capitale per i giochi del 2024 è una notizia vecchia. Eppure, non manca di tornare a fare capolino nei discorsi tra istituzioni. Come alla giornata per la consegna dei Collari d’Oro del Coni, in cui si è radunato il meglio dell’Italia sportiva.

Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica, e presente per ritirare il premio come personalità esterna al mondo sportivo, ha rimarcato la discussione. «Dobbiamo lasciarci alle spalle polemiche penose. In nessun campo, dalla politica alla cultura fino allo sport, possiamo tirarci indietro. Lo dico senza ombra di arroganza o di presunzione. La dignità dell’Italia è una sola, e dobbiamo sorreggerla con tutti gli sforzi necessari. Non dobbiamo paralizzarci per timore di incorrere in infortuni o in divisioni per spirito di fazione, che percorre troppo l’Italia e da cui per fortuna è indenne lo sport».

Montezemolo e Malagò

Presenti (e parlanti) anche altre personalità legate alla candidatura, come il presidente per il comitato Luca Cordero di Montezemolo. «Quello che sta accadendo fa male a Roma, ai romani, all’Italia. Quello che è certo è che si è persa una straordinaria occasione. Quando ci si ritira è sempre brutto, e quando ci si ritira arroccandosi è pure peggio. Ma nella vita sono abituato a guardare avanti. E questo è un discorso finito».

«Non sarebbe serio tornare in gioco ora, non siamo tipi che strumentalizzano. Noi abbiamo un nostro stile». Queste, invece, le parole del presidente del Coni Gianni Malagò. Che parla di «ferita ancora aperta», di un no «che non è stato capito dal mondo dello sport». Ma è possibilista per il futuro: «Un’altra candidatura? Mai dire mai, a Roma o da un’altra parte». Le stesse parole, più o meno, di Luca Lotti, il nuovo ministro dello Sport: «Ne riparleremo».

ilnapolista © riproduzione riservata