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La guida Napolista alla trasferta di Cagliari

Da assaggiare, la fregula cun cocciula e cocciula e cozzas a schiscionera. Il capoluogo sardo è una delle città più felici dell’intero territorio nazionale.

La guida Napolista alla trasferta di Cagliari

La nostra piccola guida per i tifosi azzurri al seguito della squadra, questa settimana, fa tappa a Cagliari.

Anche nel capoluogo sardo naturalmente, in questi giorni si respira aria natalizia. Per gli amanti del genere, nel centro storico sono stati allestiti i tradizionali mercatini di Natale. Tra la centrale Piazza del Carmine e Via Vittorio Emanuele, potrete trovare le casette in legno che ospitano hobbisti, artigiani e produttori locali.

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In Piazza Costituzione svetta il grande “Albero dei desideri”. un vecchio ficus più colorato e bello che mai, visto che alla sua decorazione hanno partecipato i bambini e ragazzi ricoverati al Day Hospital del Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Microcitemico di Cagliari. Con l’aiuto della Fondazione Lene Thun Onlus, le piccole mani dei pazienti e quelle dei loro genitori hanno dipinto decine di palline per esprimere il proprio desiderio più grande: guarire. Alla presentazione, qualche giorno fa, dell’originale albero carico di così tanti significati, c’era anche l’ex capitano, nonché ambasciatore del Cagliari Calcio, Daniele Conti. «E’ bellissimo – ha detto -. I bambini saranno contenti di vedere i loro lavori esposti a ammirati da tutti».

Cagliari

Altri luoghi da vedere

Tra le attrazioni non natalizie ma che meritano una visita ci sono: l’Anfiteatro romano di Cagliari che risale al II secolo e poteva contenere 10mila spettatori; la Cattedrale di Santa Maria e la Collegiata di Sant’Anna, la prima costruita nel corso del duecento, con il suo patrimonio di stili diversi custodisce sette secoli di memorie storiche della città, la seconda è un bell’esempio di stile barocco; il bastione di Saint Remy, fortificazione che porta il nome del primo viceré piemontese, Filippo-Guglielmo Pallavicini, barone di Saint Remy. Poi, girando per la città, è possibile ammirare la mistione di stili architettonici, dai palazzi liberty al razionalismo del ventennio, che rendono tanto disomogeneo e perciò affascinante l’attuale costruito cagliaritano.

Caralis

L’antica Caralis, secondo la leggenda fu fondata da Aristeo. Tra le curiosità più recenti vale la pena ricordare un sondaggio effettuato da IPR Marketing nel 2009, secondo il quale Cagliari risulta essere la “città più felice d’Italia” piazzandosi al 1º posto. La cucina presenta influenze catalane e liguri. Ottimi i piatti a base di pesce. Tra quelli tipici: fregula cun cocciula (fregola con le vongole), cocciula e cozzas a schiscionera (vongole e cozze cucinate in tegame), sa burrida a sa casteddaia (piatto a base di gattuccio marino, aceto e noci).

Dove mangiare

Cagliari

Due consigli per fermarsi a mangiare: “Pani e Casu”, a Elmas, poco distante dall’aeroporto cittadino, lungo la strada per Assemini. Una trattoria rustica dove si possono assaggiare i i malloreddus a sa campidanesa, (spaghetti con vongole e bottarga) e i culurgiones ogliastrini (ravioli sardi tipici del territorio dell’Ogliastra con patate, pecorino sardo e menta). Per chi fosse dotato di una vettura, l’alternativa è il cafè restaurant “Van Gogh”, a Maracalagonis, lungo la litoranea che va da Quartu S. Elena a Villasimius. Il locale è facilmente riconoscibile per il grande dipinto del pittore olandese che campeggia sulla facciata fronte strada. Buoni gli antipasti a base di insaccati, ottime le insalate. La sosta, gradevole in questo luogo molto particolare, può essere il pretesto per ammirare gli splendidi panorami della litoranea.

Poi però, tutti a tifare i nostri undici in campo!

 

“Quella del calcio è l’unica forma di amore eterno che esiste al mondo. Chi è tifoso di una squadra lo resterà per tutta la vita. Potrà cambiare moglie, amante e partito politico, ma mai la squadra del cuore”.

Luciano De Crescenzo, I pensieri di Bellavista

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