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Sentirsi tutti italiani, grazie al calcio e alla cucina, tra le avenue di New York

La Pizzeria Ribalta di New York, dove si tifa per il Napoli ma si guarda anche il calcio, tutti insieme e senza razzismi. A differenza degli stadi del Nord.

Sentirsi tutti italiani, grazie al calcio e alla cucina, tra le avenue di New York

“The Absolute Best”.

E’ definito così il ristorante pizzeria Ribalta dal Grub Street, blog di cucina dal New York Magazine con recensioni di ristoranti, interviste, notizie su cuochi e cibi di tendenza. Un po’ la bibbia newyorkése in fatto di cibo. Ribalta è il tempio della cucina Made in Naples nella Grande Mela, a Union Square, tra la 48 E e la 12th St. E come scrive il Grub Street: «Ribalta è sempre più il locale napoletano di New York, con la sua clientela europea. I suoi sottofondi a base di trasmissioni di calcio, e soprattutto la sua pizza margherita».

I sottofondi calcistici, però, sono soprattutto quelli delle partite del Napoli.

Si, perché Pasquale Cozzolino, una delle due anime del Ribalta insieme al suo socio Rosario Procino, è un tifoso sfegatato dell’undici azzurro. Tra i suoi album di Facebook ne ha creato uno alla serata in cui si disputò la finale di Coppa Italia vinta dal Napoli nel 2014: locale pieno, maglie e sciarpe azzurre, facce esultanti. È tra i tifosi che non hanno apprezzato il gesto dell’ex numero 9 di andare a giocare a Torino, né le modalità con le quali ha scelto la sua nuova maglia. Dunque seguirà con particolare concentrazione il match contro i bianconeri. E c’è da scommettere che se Hamsik & co. Lo faranno gioire, quella gioia la trasformerà in una pizza speciale.

Davide Mustacchia, social media manager dello chef, racconta che Pasquale non si perde una sola partita del Napoli. E in genere nel locale lo raggiungono gli amici, napoletani come lui sbarcati a New York e tanti altri tifosi partenopei sparsi in città. Un presidio di tifo azzurro come il cielo napoletano che colora lo skyline dei grattacieli di Manhattan e che ha ricostruito, nell’ampia avenue di New York, una delle più antiche direttrici nord-sud della città, la magia dell’atmosfera di casa, anche a 7mila chilometri di distanza. Una magia alla quale non si sottrae nemmeno la squadra dei New York RedBulls. Una foto ritrae Pasquale con i calciatori della squadra che milita nella Major League Soccer: «Mangiano solo cibo Napoletano – ha scritto nella didascalia – ecco perché sono arrivati primi nel Girone».

E i risultati che ha raggiunto hanno incantato l’America, già innamoratissima da sempre della pizza.

Pasquale Cozzolino è lo chef e pizzaiolo famoso anche per aver inventato la #PizzaDiet. Una dieta attraverso la quale mangiando una pizza napoletana Margherita tutti i giorni per 5 volte a settimana è riuscito a perdere peso passando da 170kg a circa 115kg in 6 mesi. “Quando sono arrivato a New York ho preso tanti chili – racconta lo chef -. Ero arrivato a pesare 170 chili. Poi ho cambiato regime alimentare. A pranzo ho sostituito un pasto con Margherita o Marinara. A cena proteine e verdure”.

E’ stato invitato in alcuni dei più seguiti talk show statunitensi come Good Morning America e di recente Luca Sardella gli ha dedicato uno speciale andato in onda su Rete 4 insieme al suo storico maestro, Gaetano Esposito.

Immagine tratta dal sito RoadTv Italia.

Immagine tratta dal sito RoadTv Italia.

E come per Pasquale Cozzolino, l’azzurro colora i pensieri calcistici del suo socio Rosario Procino. Altro napoletano: “A NY dal 1998 – racconta – per seguire mia moglie conosciuta 3 anni prima. Un rapporto a cavallo del 41esimo parallelo” .

Per Procino “Ribalta è una ambasciata di Napoli a New York. Entri e ti ritrovi a Napoli, soprattutto quando ci sono le partite di calcio”. E mentre si racconta, il video mostra le immagini del locale durante una partita del Napoli in maglia gialla. Si è all’epoca di Benitez, segna Inler e il gol è seguito dal boato del Ribalta, quasi una eco di quello del San Paolo.

Ma nelle parole di Procino c’è anche un appello al fair play dei tifosi: «Le reazioni più belle al Ribalta le vediamo quando c’è la partita di calcio. Spesso avvisiamo i clienti che potrebbe esserci qualche rumore, che arriva puntualmente con il gol. Quando ho pensato di portare le partite di calcio nel locale è perché penso sia bello guardare il calcio, insieme, tifosi di squadre diverse, non come in Italia dove il calcio ci divide. Qui napoletani, milanisti, romani, ci sentiamo italiani».

Lezione di civiltà impartita dagli italiani che stanno al di là dell’oceano a beneficio degli idioti che negli stadi del nord Italia intonano cori razzisti.

«Quella del calcio è l’unica forma di amore eterno che esiste al mondo. Chi è tifoso di una squadra lo resterà per tutta la vita. Potrà cambiare moglie, amante e partito politico, ma mai la squadra del cuore».

Luciano De Crescenzo, I pensieri di Bellavista.

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