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Napoli-Roma, il menu: pizza o fusilli, baccalà, sette veli. E la tensione prepartita

Come affrontare la partita a tavola, con il parere di esperti del bien manger e di chef, sommelier e pasticcieri.

Napoli-Roma, il menu: pizza o fusilli, baccalà, sette veli. E la tensione prepartita

Abbiamo provato a chiedere ad alcuni nomi noti del bien manger che tipo di piatto, pietanza, pizza o dolce assocerebbero alla partita Napoli-Roma. Quello che ne è venuto fuori è un simpatico e interessante menù, tipicamente partenopeo, fatto da chef, pasticcieri e maestri pizzaioli partenopei conosciuti in Italia e nel mondo, con, alla fine, un abbinamento di vini suggerito da un esperto. Tutti gli intervistati sono rigorosamente di fede azzurra, bien sûr.

Le prime due risposte arrivano da una coppia di enfant prodige della Pizza: Gino Sorbillo e Ciro Oliva. È una partita speciale, dalle emozioni forti e infatti i due maestri, quasi senza pensarci, propongono due delizie decisamente saporite: Pizza con Soffritto Napoletano e provola affumicata, Gino Sorbillo; Pizza fritta rotonda ricotta provola e cicoli, Ciro Oliva.

E se volessimo optare per un menù tradizionale a base di primo, secondo piatto e dolce? Eccoci serviti. È lo Chef Vincenzo Toppi del Ristorante Amor Mio di Brusciano, del circuito Templari del Gusto, a raccomandarci un piatto semplice ma non per questo privo di carattere: Fusilli al ferretto con pomodorini del Vesuvio, reggiano e foglioline di basilico. Una bontà.
E, per continuare con le preparazioni che esaltano profumi e sapori della cucina mediterranea, la seconda portata la suggerisce Lisa Buonocore, fresca di titolo Miss chef 2016, competizione tra alcune delle migliori Chef Donne italiane con la proposizione, tutta in rosa, dei più rinomati menù della tradizione culinaria nostrana. Baccalà alla Bella Napoli. Con la sua verve partenopea Buonocore ci ha spiegato: «E’ un piatto gustoso a base di filetti di baccalà fritti dorati con capperi, peperoncino, prezzemolo e salsa di pomodorino del piennolo vesuviano con olive nere di Gaeta». Che poi è il piatto con il quale si è aggiudicata il premio. «Scrivetelo – aggiunge prima di salutarci – che quando in cucina incontro colleghi che non tifano Napoli, sono pronta a fare a padellate».

Primo, secondo e…? Dolce. C’è un tifoso molto appassionato che se sui colori della maglia non ha mai avuto dubbi, professionalmente ha una doppia anima. Quella di attore, impersonando Guido nella soap “Un posto al sole” e quella di pasticciere, avendo ereditato la grande tradizione di famiglia. E quando a Germano Bellavia abbiamo chiesto di consigliarci un dolce pre-partita, lui ha risposto: «Prima della partita non si mangia per me; dopo nel bene o nel male ci si consola con un dolce come una bella Sette veli». Cos’è? La Torta Sette veli della pasticceria Vincenzo Bellavia è composta da una base di biscotto alla nocciola e sette strati di mousse alla nocciola e al cioccolato, ricoperta di cioccolato fondente.

Stilato l’elenco delle pietanza, passiamo ai vini. Perché, come scrisse Ovidio: «Il vino prepara i cuori e li rende più pronti alla passione». È Alfredo Di Leone ad accompagnarci negli abbinamenti. Sommelier da tantissimi anni – partecipai al primo corso organizzato a Benevento una vita fa dalla Camera di Commercio, dice -, produttore, con un’azienda giovane, nata nel 1982, che produce mediamente oltre 2 milioni di bottiglie all’anno e molti premi all’attivo. Si sta preparando per il San Paolo, è emozionato, in cantina, rivela, ha sempre una bottiglia del suo spumante, «perché non si sa mai, anche se preferiamo non dirlo…».

Con le pizze di Gino Sorbillo e Ciro Oliva, Di Leone non ha dubbi: ci vuole una Barbera 2013 de La Vinicola del Titerno, Selezione aziendale V, che ha vinto la medaglia di bronzo ai Decanter Asia Wine Award, il più prestigioso concorso vinicolo in tutta l’Asia. «È un 13 gradi, dal colore rosso rubino, limpido e consistente – spiega Di Leone -. Dai profumi intensi di frutti rossi e dal gusto secco». Si cambia completamente registro con i Fusilli dello Chef Vincenzo Toppi, accanto ai quali il sommelier accosta una Falanghina del Sannio Vinicola del Titerno, Selezione aziendale V del 2015, 13 gradi e mezzo e ancora una medaglia di bronzo ai Decanter Asia. Altro bianco per il Baccalà preparato da Lady Chef, Lisa Buonocore: una Coda di Volpe selezione V de La Vinicola del Titerno. «Ha profumi intensi di fiori bianchi e frutta bianca matura», ci dice l’esperto quasi come se lo stesse sorseggiando.

Dulcis in fundo, con la Sette Veli di Bellavia, il nostro intenditore di vini ci indirizza su un Moscato passito Sannio doc Vigne Sannite, prodotto, spiegherà poi il giornalista enogastronomico Pasquale Carlo, «con uve moscato per l’85%, con il restante 15% occupato da altri vitigni locali bianchi, in prevalenza falanghina». Ma prima di concentrarci su quei 90 minuti nei quali, come scrisse George Bernard Shaw, c’è compressa la storia universale, volete sapere come un chef di fama mondiale del calibro di Antonino Cannavacciuolo affronta le ore immediatamente prima della partita? Ecco qua:

Buongiorno Chef, hai un piatto da consigliare per Napoli-Roma?
Antonino Cannavacciuolo: «Troppa tensione guagliò, e chi ce la fa a mangiare? ;-)».

 

«Quella del calcio è l’unica forma di amore eterno che esiste al mondo. Chi è tifoso di una squadra lo resterà per tutta la vita. Potrà cambiare moglie, amante e partito politico, ma mai la squadra del cuore».

Luciano De Crescenzo, I pensieri di Bellavista.

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