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La Gazzetta sulla faida ultras-Icardi: «È questo il calcio che vogliamo?»

La rassegna stampa sul caso della domenica: Sconcerti e Crosetti se la prendono (anche) con il calciatore e la società, il Corsport rilancia la suggestione Napoli.

La Gazzetta sulla faida ultras-Icardi: «È questo il calcio che vogliamo?»
Db Milano 27/04/2019 - campionato di calcio serie A / Inter-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Mauro Icardi

È il giorno (nero) di Icardi: il rigore sbagliato dopo la prima parte della faida con la Curva Nord, poi il nuovo diktat degli ultras («ritira il libro e noi metteremo fine alla contestazione») e la presunta aggressione sotto casa, con tanto di striscione. In tutto questo, però, è pure lunedì. Ovvero il giorno che segue la domenica, ovvero il giorno in cui i quotidiani sportivi e non scrivono di tutto di più sul calcio. Quindi, come dire: è come se te la fossi cercata, Maurito caro. Il caso, oggi, sei tu.

Le posizioni, non c’è che dire, sono molto discordanti. Sconcerti, sul Corsera, punta il dito sulla società: «La differenza la dà Icardi quando ce l’ha. Stavolta Icardi la differenza l’ha fatta con dieci righe nella sua biografia che nemmeno un bauscia avrebbe osato. Ma altrettanto dilettante è stata la società che ha fatto dare alle stampe senza leggerlo un libro che riguarda il suo mondo. Siamo pieni di addetti stampa che limano, misurano le presenze, poi si scopre che una ragazzata volgare esce sconosciuta e mette in imbarazzo una multinazionale. Icardi è uno spaccone vicino alla querela penale, ma l’Inter è un padrone distratto, anarchico».

La Gazzetta dello Sport è invece schierata su un fronte più critico nei confronti dei tifosi, e lo capisci nel commento di Luigi Garlando: «Probabilmente oggi l’Inter comunicherà a Mauro Icardi che non sarà più il capitano dell’Inter. Per un po’, almeno. La società gli rimprovera la ricostruzione dello scontro con alcuni ultrà dopo Sassuolo-Inter del febbraio 2015, pubblicato nell’autobiografia «Sempre avanti». […] Per l’Inter non ci piove: non può restare capitano chi minaccia sicari contro i propri tifosi e chi usa i propri compagni, per fini personali, in modo tarocco. Lo stesso Icardi ieri ha riconosciuto l’errore della «sparata», si è scusato con un comunicato conciliante, ha provato a contestualizzare. […] Maurito ha violato le regole di convivenza del club, ne ha danneggiato l’immagine, con l’aggravante di essere il capitano, cioè il primo collante dell’armonia della squadra. Giusto che venga punito. Ok, non ci piove. Ma la fascia è un altro discorso. Il vicepresidente Zanetti, che con tempismo peggiore di Icardi ne ha parlato a pochi minuti da Inter-Cagliari, ha motivato i provvedimenti in arrivo con la necessità di «rispettare i tifosi che sono la cosa più importante». Quali tifosi? Gli ultrà che hanno steso insulti in curva e hanno chiesto che il capitano venga degradato? E’ questa porzione di tifo che rappresenta per intero i sentimenti e i valori dell’interismo? […] Ieri, la maggior parte di San Siro ha consolato l’argentino dopo l’errore dal dischetto. Ci pensino, i dirigenti nerazzurri. Pensino se sia il caso di considerare soltanto la volontà di chi fa più rumore e più paura. Ieri Icardi ha tirato un rigore a un capitano degradato per volontà dei suoi ultrà, Storari. Abbiamo visto calciatori nudi e spaventati consegnare casacche ben piegate alla curva che le reclamava. E’ il calcio che vogliamo?».

Anche Maurizio Crosetti, su Repubblica, se la prende un po’ con la curva e un po’ con Icardi, ma non dimentica gli errori dell’Inter: «Lo scrivano Icardi ha scritto fuori dal vaso, e la Nord l’ha apostrofato in modo classico, come la signorina Silvani con Fantozzi: merdaccia. Poi, aggressione e striscione sotto casa. Orrendo episodio, ma occhio al tempismo dell’Inter e Zanetti: la curva ha sempre ragione, il reprobo sarà punito (niente di che, al massimo verrà cazziato). Gli ultrà sono intoccabili, questo l’avranno già capito anche i cinesi: dice il saggio, se tranquillo tu vuoi stare il curvaiolo non aizzare. E comunque l’Inter ha un giocatore molto più forte di tutti ed è proprio lo scrivano, tant’è che un altro suo recente testo di riferimento è il nuovo contratto (qui, come editor, Wanda Nara va meglio)».

Chiudiamo con il Corriere dello Sport, che non commenta se non tra le righe i fatti di cronaca ma lancia una suggestione di mercato. Sul Napoli, ovviamente: «Si scrive Icardi e si riscrive il mercato che verrà in ogni sua forma e declinazione: trattare, acquistare, dialogare, e (perché no?) sognare. Adesso si potrebbe, perché sono mutati gli scenari, sono cadute alcune certezze e s’è spaccato il fronte: ciò che a luglio sembra improponibile, a gennaio potrebbe rivelarsi necessario, persino indispensabile, perché la liaison è andata in frantumi (clamorosamente) e San Siro ha smesso d’amare Maurito». È ancora e solo una suggestione, ovviamente.

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