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Fame Napolista – ep03 / Conechny, tra nueve e diéz con Agüero in testa

Diciotto anni, fantasista argentino della Patagonia con le stimmate (e la media gol) del centravanti. Gioca nel San Lorenzo, la squadra da cui il Napoli acquistò Lavezzi.

Fame Napolista – ep03 / Conechny, tra nueve e diéz con Agüero in testa

Tomás José Conechny è una promessa che genera hype negli osservatori alla sola pronuncia. Ha scelto di non accendere ancora i riflettori su di sé giusto in tempo per far parte della terza puntata di Saranno Famosi. Ovviamente Conechny non è un ballerino ma un calciatore argentino di ruolo attaccante. Come Pavon. Un erede del Pocho Lavezzi potrebbe materializzarsi nelle prossime sessioni di mercato, nonostante i veggenti dicano che allo scouting del Napoli l’Argentina non piaccia più. Come Pavón.

Tomás nasce il Marzo del 1998 nella popolosa Comodoro in Patagonia e, nemmeno a dirlo, si guadagna il soprannome La patagónica. Molto legato alla famiglia, dal padre José eredita, oltre al secondo nome, anche la passione per lo sport. Ma non era il calcio la sua prima scelta. «Quiero jugar al handball, me gusta más que el fútbol pa» affermava il piccolo Tomás, ancora ignaro del suo talento (secondo La Nacion). Alla fine, tra la pallamano e il calcio prevale il secondo.

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Qui comincia la sua carriera nel calcio a 5, attirando le attenzioni del CAI, club argentino definito il Semillero Patagonico (per i neofiti il semillero è il letto di semina, in tal caso di giovani calciatori). Nell’estate 2013 Humberto Grondona, selezionatore della nazionale Under 17, lo apprezza durante il tradizionale campionato Latino-americano e il suo collega in Under 15 Miguel Angel Lemme concorda. In Agosto Tomas è convocato per la Copa Mexico 2013, una competizione per nazionali che pretende di essere il primo passo verso i Mondiali under 15. Curiosità: le partite durano 70 minuti, 35 per tempo, con un intervallo di 10. In finale l’Argentina batte l’Uruguay 1 a 0. Il gol decisivo allo stadio Azteca è di Conechny, che evidenzia il proprio talento precoce. In tutto segna 2 gol in 5 presenze. Partecipa poi al campionato sudamericano per nazioni in Bolivia, ove in semifinale l’Argentina under 15 si arrende alla Colombia. Dopo la finale per il terzo posto, però, Tomás ha già due medaglie nel suo palmarés.

L’interesse delle più importanti squadre argentine non tarda ad arrivare ma, come talvolta accade ai giovani sudamericani, gli è offerto un provino in Europa. Nel Gennaio 2014 visita il centro sportivo del Liverpool, proprio durante il torneo in Bolivia, in compagnia del padre, entusiasta di un trasferimento nella patria del calcio. Non è ancora il momento per giocare in Europa, allora il San Lorenzo cerca di convincere la sua famiglia. El Ciclon si aggiudica l’80% del cartellino di Tomás per 300 mila dollari. Conechny si aggrega alle giovanili, dove i compagni lo scrutano, incuriositi dalla sua storia: «En los primeros entrenamientos costó porque me miraban con distintos ojos, porque sabían todos mi historia. Pero después por suerte nos hicimos amigos todos» (La Nacion).

Importante è ancora l’apporto dei genitori (di cui si tatua i nomi, José e Andrea), le due sorelle e il fratello Renzo, più giovane e pure lui (potenziale) calciatore. Il padre lo definisce un ragazzo responsabile che solo perseverando in impegno e serietà potrà divenire un crack. Il sogno è sempre quello di arrivare in Europa.

Nella séptima azulgrana il ragazzino di Patagonia mette in mostra le proprie qualità, arrivando secondo nel campionato di categoria. Attaccante, goleador, con un buon colpo di testa nonostante il metro e settanta di altezza, Conechny è stato paragonata a Sergio Agüero, suo modello. Altri paragoni – ad oggi affrettati – sono con Alexis Sanchez ed Antoine Griezmann. È una seconda punta di qualità, che sa agire da prima. Può anche districarsi da diéz, da numero dieci, essendo portato ad arretrare per prendere palla; dopo tutto ogni squadra argentina prima o poi prova il rombo. Molto bravo col sinistro, deve migliorare con il destro. Non ha grande forza fisica, ma in compenso punta su velocità, accelerazione e controllo palla. E’ portato al pressing sui difensori ed al sacrificio. E’ creativo e capace di intuire le intenzioni dei compagni. Talvolta azzarda la giocata.

E’ difficile trovare statistiche ufficiali sulle gare nelle giovanili, ma è opportuno sapere che nelle prime 10 partite ha realizzato 9 gol. Nella squadra riserve del San Lorenzo, guidata dal Pampa Baggio, non perde il vizio. Intanto prosegue la sua carriera anche in nazionale, ove il DT Lemme, ora in under 17, non dimentica le capacità del suo pupillo e insieme arrivano in finale nel torneo sudamericano 2014. Si conquista progressivamente il posto da titolare fino ad uno score personale di 5 reti. La medaglia d’argento mancava. Continua a ben figurare, diviene capitano e si guadagna la possibilità di allenarsi con la nazionale maggiore in vista della Copa América in Cile. Ha ritenuto formativo sfidare Mascherano, Garay e Otamendi.

Nel 2015, sui campi di Buenos Aires, si dibatte sulle capacità de La patagónica, ma in Europa il grande pubblico non lo conosce. Come Pavón. Nel Regno Unito, però, qualcuno lo ha visto, dopo gli scouter del Liverpool. Il Guardian, infatti, lo inserisce nella lista dei 40 dei giovani talenti mondiali nati nel 1998: “He looks to have a big future. He has said his ambition is to play in the Premier League and describes himself as an out-and-out No9”. I complimenti arrivano copiosi, così Tomás si inorgoglisce mantenendo l’umiltà di un ragazzo che non è influenzato dai clamori. (cosa dirà quando leggerà il suo nome su Il Napolista?).

Ad essere onesti, sulla stampa italiana ci è già arrivato, ma non per meriti sportivi. (Perché parlare di un giovane talento quando puoi approfittare dei suoi buffi incidenti?). Nel ritiro della nazionale, Thomas si infortuna giocando alla Play Station; si concentra troppo sullo schermo, si sporge dalla finestra e cade dal primo piano. Un episodio assurdo che fortunatamente non comporta fratture.

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Per il momento non ha ancora esordito in prima squadra, ma si è visto in panchina durante il pareggio tra Patronato e San Lorenzo del 25 Settembre. Il suo momento arriverà come desidera: «Mi objetivo es debutar en la primera de San Lorenzo». Conechny è un prodotto del vivaio argentino, che rientra nel gruppo degli attaccanti scattanti dal baricentro basso. Nel Napoli del futuro potrebbe diventare un giocatore importante. Come noto, l’anagrafe degli esterni offensivi per la stagione 2016-2017 segnala un’età media di 29 anni che sarebbe calata a 27 se Roberto Insigne avesse superato Giaccherini nelle gerarchie. Il sub-reparto più anziano non necessita modifiche nel breve periodo, ma lo scouting guarda ai prossimi anni. In termini economici, il costo del cartellino di Conechny non è attualmente stimabile. Il 19 Settembre ha esteso il suo contratto, in scadenza nel 2017, fino al 2019. Transfermarkt lo valuta 250 mila euro. Vale di più e aumenterà. Il feeling tra Napoli e Argentina esiste, a proposito: sapete qual è l’ultimo attaccante del San Lorenzo arrivato in azzurro

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