L’ottimismo nasce da una probabile vendita per ambiti territoriali. Intanto, Tavecchio sugli stadi: «Determinante per la crescita del sistema».
C’è speranza, dunque. Nonostante i dubbi che permangono ancora intorno l’asta (prevista per il 2017) che assegnerà i diritti triennali di trasmissione televisiva dei prossimi campionati di Serie A, regna l’ottimismo a Infront, advisor della Lega proprio in relazione ai diritti televisivi. Luigi De Siervo, ad di Infront Italia, ha spiegato al forum Sport e business del Sole 24 Ore come l’Italia può aspettarsi una crescita degli introiti anche con il nuovo contratto per i diritti tv: «Ora la sfida è globale. L’obiettivo è incrementare le risorse e superare tedeschi e spagnoli. Nonostante l’incertezza interna legata al caso Vivendi-Mediaset, siamo fiduciosi perché ci aspettiamo un incremento all’estero. Potremmo puntare sul prime time nei Paesi che ci interessano di più e adottare una vendita per ambiti territoriali che, a fronte di un maggiore rischio, ci consentirebbe di essere più capillari e di avere un migliore controllo del prodotto perché si avrebbe un rapporto diretto con i broadcaster».
Prevista anche una “scappatoia” nel caso in cui, alla fine, uscisse vincitore un solo broadcaster: «Comunque la Lega avrà un piano B se si arrivasse a un monopolio di Sky: i tempi sono maturi per una distribuzione diretta della Serie A». Nell’ambito dello stesso evento, qualche parola del presidente federale Carlo Tavecchio, che invita i club a una nuova politica per le infrastrutture: «L’asset stadio è determinante per la crescita. In Italia abbiamo solo 3 impianti élite Uefa, in Germania 21, in Inghilterra 15. Con i rating che adotteremo non saranno ammesse deroghe per gli impianti e per altri requisiti».
