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Dybala-Higuain è un caso e Repubblica si interroga sul cannibalismo di Gonzalo

Sia la Gazzetta sia Repubblica evidenziano la mancata intesa tra i due e un po’ di nervosismo a casa Juventus.

Dybala-Higuain è un caso e Repubblica si interroga sul cannibalismo di Gonzalo

L’altra sera, dopo il 4-0 alla Dinamo Zagabria, Mediaset Premium trasmise un servizio che a Sky non avremmo mai potuto guardare. L’esultanza rabbiosa di Dybala dopo il gol e la tristezza che giorno dopo giorno si stava impadronendo del 23enne argentino acquistato lo scorso anno dal Palermo. Un servizio che rivelava la difficoltà che lui e Higuain stanno trovando alla Juventus. Un’intesa che ancora non c’è, difficoltà che le dichiarazioni post-partita dei due attaccanti confermano pienamente. Oggi Repubblica pone fortemente il tema con un’apertura dedicata a Pipita “il cannibale”: “I disagi per i cambi, l’egoismo da vero 9. La Juve e Higuain faticano a conoscersi”.

Scrive così Emanuele Gamba: «La Juventus e Higuain devono ancora conoscersi per bene, lo dice Allegri e lo conferma il Pipita. Ma se la conoscenza finisse per svelare verità sorprendenti, tipo il dubbio dell’incompatibilità?».

Higuain accentra, è come un buco nero che risucchia ogni pallone. Però è pur vero che quei palloni vengono in buona parte risputati sotto forma di gol, e dunque ha un senso scaraventarli nei dintorni di questo centravanti.

Repubblica ricorda come «in Croazia i due non si sono mai scambiati la palla, ma non è un’anomalia: Dybala ha un asse di gioco che punta non al centro dell’area ma più esternamente, lui verso Higuain indirizza semmai il penultimo passaggio perché è bravissimo a sventagliare sulle fasce, allargando il gioco.

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Se ne occupa anche la Gazzetta che non può negare la realtà ma prova a usare altri toni. Cerca di smorzare. Anche se non può ignorare la cronaca:

Ci sono frasi che possono essere travisate o «troppo» interpretate. Poi, dipende dal viso di chi le dice, e il viso di Gonzalo Higuain appare sereno nonostante fosse un po’ accigliato all’uscita del campo per la sostituzione. La sostanza è che ogni bomber vorrebbe fare il presenzialista: il calcio è un gioco, e lo si vorrebbe giocare un bel po’. «Come mi sento ad andare in panchina ogni tanto – dice Pipita verso mezzanotte –? Sono decisioni del tecnico, sono venuto qui per aiutare la squadra e la Juventus a fare bene e vincere titoli. Non ci ero più abituato? Ripeto, sono decisioni del tecnico…». E così è. E stop.

E a fianco un articolo sul discorso di Allegri negli spogliatoi. Mancano Mandzukic e Sturaro già sull’autobus e fatti tornare indietro. L’articolo si chiude così: “Allegri insiste sul concetto delle antenne da tenere dritte, del «tutti-per-uno» senza pensare agli orticelli che rischiano di creare musi lunghi o alle frasi mal interpretabili”.

Nel frattempo, il Napoli senza Higuain ha segnato 20 gol in otto partite con una media di 2,5 a partita.

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