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Il Napolista, Carlo Alvino e Sky Sport (senza dimenticare Spike Lee)

Perché abbiamo firmato l’appello (è una battaglia di potere ovviamente vinta dalla Juve) e perché l’informazione di Sky Sport è un caso.

Il Napolista, Carlo Alvino e Sky Sport (senza dimenticare Spike Lee)

Un giorno, Spike Lee pronunciò una frase che suonava più o meno così: “la parità ci sarà quando i neri potranno essere stronzi come i bianchi”. Ci è tornata in mente leggendo i commenti pubblici e anche quelli privati di non pochi napolisti che si sono sorpresi per la firma del nostro giornale all’appello per far tornare Carlo Alvino in video a Sky per le telecronache tifose delle partite. Ma come? Alvino ha augurato la morte in diretta a uno juventino e voi lo difendete? Ovviamente – e qui facciamo il gioco che Spike Lee vorrebbe che non fosse mai fatto – non siamo impazziti, Carlo Alvino ha sbagliato, ha detto una frase infelice (“morte lenta ma sicura”, «dei tifosi, non certo la morte fisica», ha scritto oggi Sandro Ruotolo – primo firmatario e ideatore dell’appello – sul Corriere del Mezzogiorno) in una trasmissione su un’emittente privata napoletana. Da qui, cari amici, è partita una petizione di tifosi della Juventus – che, credeteci, soprattutto quelli campani, vivono sintonizzati sul Napoli e si è visto anche sabato sera allo Juventus Stadium dopo il gol di Higuain – che ha raggiunto l’obiettivo.

Obiettivo, attenzione, che finora – a meno di nostri errori – non è stato ufficializzato da Sky Sport. Insomma non abbiamo letto – forse ci è sfuggito ma proprio oggi abbiamo fatto un’ulteriore ricerca su Google – una dichiarazione dell’emittente che più o meno suonasse così: “La nostra emittente ha un codice di comportamento e il giornalista Carlo Alvino con quella frase ha volontariamente scelto di non far parte più di Sky”. O una roba simile. No. L’unica dichiarazione che abbiamo rintracciato è di un vicedirettore Sky, Federico Ferri (il direttore è il napoletano Massimo Corcione), che su Twitter il 12 luglio ha scritto: “Trovo sulla mia TL molte segnalazioni su Carlo Alvino. Dico solo che la cosa non riguarda Sky Sport, il suo contratto è scaduto il 31 maggio”. Quelle segnalazioni erano di tifosi juventini. È partito tutto da lì. E Carlo Alvino non è tornato più in video. In silenzio, piano piano, sotto voce.

Il mondo ovviamente non finisce con la telecronaca di Carlo Alvino – ne siamo vagamente consapevoli – ma francamente non siamo nati proprio ieri. È una battaglia di potere e quindi vinta dall’universo Juventus. Ricordiamo Sky Sport in prima fila per il depotenziamento della norma sulla discriminazione territoriale con Caressa che recitava editoria su editoriali in cui li ridimensionava a sfottò, non abbiamo quasi mai sentito in quel salotto (Paolo Condò fu una felice eccezione) condanne per le offese dello Juventus Stadium (e non solo) nei confronti dei tifosi del Napoli.

Vogliamo far finta di non vedere che Sky Sport è caso grosso come un macigno? Possiamo farlo. È tutto normale. È normale che Porta a Porta venga condotto dalla moglie di Matteo Renzi. È normale che il rigore incredibilmente fatto annullare da Rocchi passi da “inspiegabile” durante la telecronaca a “giusto” – e non è vero – nella moviola post-partita. Maurizio Pistocchi sul suo account Twitter sta scrivendo cose molte interessanti sul potere Juve anche nell’universo Sky Sport. Insomma, non solo non sembra una tv imparziale (l’obiezione è semplice: che t’aspettavi, è fisiologico che sia così) ma sembra sempre più una voce unidirezionale.

È una battaglia che fondamentalmente il Napoli ha scelto di non combattere e l’infelice scelta di assentarsi domenica sera lo conferma. Lo fece Rafa Benitez ma come al solito provvedemmo da Napoli a fargli la guerra. Il complesso di inferiorità di tanti napoletani nei confronti del potente è proverbiale, così come la mancanza di unità. Noi non auguriamo la morte a nessuno ma francamente ci viene da ridere se la tirata etica ci arriva dal mondo Juventus e dal mondo Sky Sport dove siamo curiosi – per fare un esempio – quante notizie sul processo Juve-ultras-’ndrangheta siano andate in onda. 

Napoli queste battaglie non le vuole combattere. Napoli il nemico preferisce costruirselo in casa. È più semplice. Attacchiamo nostra moglie invece di coalizzarci contro gli altri. Poi, come qualcuno ci ha chiesto, aggiungiamo che no – almeno a me personalmente – la cronaca del tifoso non piace come concetto. Non ci diverte – e questo sì è un pilastro ideologico del Napolista – la riduzione a oleografia di Napoli (oleografia che viene sempre ricercata dai media nazionali quando si occupano di Napoli e delNapoli). Ma le telecronache sono faziose per tutti. Detto questo, ci piacerebbe anche avere una telecronaca e un’informazione nel limite del possibile tendenti all’imparzialità, per quanto una tv commerciale debba proteggere chi firma accordi privilegiati e chi magari siede in consigli d’amministrazione prossimi.

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