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I gruppi organizzati: «Gli autori di quelli striscioni? Non sono tifosi del Napoli»

Il Mattino ha intervistato due esponenti del tifo organizzato partenopeo, del’Associazione Tifosi Calcio Napoli e dell’Acan.

I gruppi organizzati: «Gli autori di quelli striscioni? Non sono tifosi del Napoli»

Le prime reazioni agli striscioni di protesta comparsi ieri in città. Il Mattino intervista due esponenti della tifoseria organizzata, che prendono subito le distanze dagli attacchi lanciati dal gruppo Quartieri Spagnoli all’indirizzo del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis.

Saverio Passaretti, presidente dell’Associazione Tifosi Calcio Napoli, dichiara: «Non riesco a capire questi striscioni. Ripasso a memoria i dodici anni di De Laurentiis da presidente del Napoli e i dati mi parlano di una squadra sempre in Europa, con tre trofei vinti, due Coppe Italia, una Supercoppa, una semifinale europea dopo 26 anni. Può non stare simpatico, ma a livello di risultati non si può dire nulla. È chiaro che sfugge qualcosa, credo si tratti di una minoranza che in questo momento ha deciso di contestare il presidente, ma se De Laurentiis non riesce a fare un colpo di mercato non dimentichiamo che si tratta pur sempre della squadra dello scorso anno che migliorerebbe ulteriormente. Andato via Higuain, tutti ci aspettavamo un colpo. È ovvio che siano stati incassati dei soldi che devono essere reinvestiti».

Ciro Marchitelli, dell’Acan: «Questi non sono tifosi, non appartengono alla nostra tifoseria. Non vedo cosa si può dire a una persona che ci sta portando alle stelle e non parlo di quello che è accaduto dodici anni fa, piuttosto quello che sta succedendo negli ultimi 4-5 anni: due volte in Champions, la vittoria di tre trofei. Chi ha fatto quegli striscioni vuole distruggere il Napoli, gente che gode delle sconfitte per poi poter operare qualche blitz».

 

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