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Juve-ultras-’ndrangheta, Marotta in Procura: «Mai avuto pressioni»

La Gazzetta: il primo luglio l’ad della Juventus interrogato dalla Procura di Torino per l’inchiesta sui biglietti-ultras-’ndrangheta

Juve-ultras-’ndrangheta, Marotta in Procura: «Mai avuto pressioni»
Marotta

«Non so cosa sia il clan Pesce-Bellocco, non sapevo che Rocco Dominello fosse della ‘ndrangheta e non ho mai avuto pressioni», così l’ad Beppe Marotta ai pm di Torino che stanno indagando sul giro di biglietti tra la Juventus gli ultras e i legami tra i tifosi organizzati ed esponenti della ’ndrangheta. Lo scrive la Gazzetta dello Sport. Marotta ha risposto alle domande dei sostituti procuratori Monica Abbatecola e Paolo Toso, “impegnati a chiarire la natura del rapporto tra la Juventus e certi uomini dei clan, riusciti ad assicurarsi posti nella Sud dello Stadium e a garantirsi i ricchi profitti del bagarinaggio”, così scrive la Rosea.

Dominello – figlio di Saverio, presunto boss della cosca di Rosarno – avrebbe incontrato Marotta con Fabio Germani, ex capo ultrà finito dentro per concorso esterno, per chiedergli di organizzare un provino al figlio di Umberto Bellocco del clan di Rosarno. Questa la risposta di Marotta riportata dalla Gazzetta: «Ci sarà stata questa richiesta, ma io ho 40 dipendenti non mi occupo di provini e può darsi alla fine lo abbiamo fatto. Però posso dire che non l’abbiamo preso».

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