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Higuain e il 25 luglio. Se vuole andar via, deve presentare un ordine del giorno

Nessun quotidiano ha dubbi: è Higuain che vuole andar via, ma ora deve esporsi in prima persona.

Higuain e il 25 luglio. Se vuole andar via, deve presentare un ordine del giorno

C’è un aspetto della rassegna stampa che non lascia spazio a dubbi. Perché possiamo – e lo facciamo – evidenziare la cronaca spesso a senso unico del triangolo Napoli-Juventus-Higuain, perché anche il filo-Napoli Corriere delloSport non può esimersi dall’evidenziare che se una talpa c’è in questa vicenda – e c’è – si chiama Gonzalo Higuain. Proprio il quotidiano sportivo di Roma lo scrive apertamente e con toni affatto morbidi: “Se Napoli deve proprio dubitare, dubiti della fedeltà del suo centravanti piuttosto di quella del presidente”. Messaggio forte e chiaro.

Come quello della Gazzetta che addirittura esplicita il concetto e annuncia una prossima presa di posizione di Higuain: “La sensazione è che l’attaccante sudamericano farà pendere la bilancia a breve. L’unico dubbio è se la sua uscita sarà pubblica o se tutto verrà risolto in un faccia a faccia con il suo attuale datore di lavoro”. Poiché ieri De Laurentiis e Marotta si sono esposti, adesso toccherebbe a lui. Non può più rimanere nascosto: se vuole la Juventus, deve esporsi. E rischiare in prima persona. Anche di perdere la battaglia e poi rendere molto difficoltoso un suo eventuale ritorno a Napoli.

Higuain è al bivio. O si presenta a Dimaro il 25 luglio, giorno della caduta del fascismo, oppure avvia la sua battaglia. Col rischio di perderla. Se vuole provocare il terremoto, deve presentare un ordine del giorno. Come fece Dino Grandi per far fuori Benito Mussolini.

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