Posta Napolista / L’eventuale partenza di Higuain analizzata secondo le idee del filosofo greco.
Egregio Napolista,
puntuale come ogni estate , in coincidenza dell’apertura del calciomercato estivo, è partito il tormentone del “chi viene e chi va”, alimentato ad arte dalle varie componenti del sistema (procuratori, parenti, procuratori-parenti, giornalisti, opinionisti, e chi più ne ha più ne metta).
Quest’anno, il dilemma dato in pasto (sapientemente) ai milioni di followers del calcio è rappresentato dai mal di pancia di Gonzalo Higuain e dal suo entourage, derivati, a loro dire, dalle promesse fatte e non mantenute dal presidente De Laurentis ( complimenti per lo scoop). Premesso che il mercato del calcio, al pari degli altri, è un libero mercato, è tutto quello di cui ti devi preoccupare è il fatto dì rispettare le leggi, non comprendo bene, da tifoso incallito del Napoli, sia chiaro, tutto questo strapparsi le vesti da parte della stragrande maggioranza dei tifosi e di parti degli ambienti vicini alla squadra. Anzi, io mi domando, in previsione (si spera) di investimenti sempre più generosi ed in linea con il rafforzamento della rosa dei calciatori e della società, se non ora quando?
Il tempo passa per tutti, nulla è per sempre. Del resto come diceva Eraclito “panta rei”, tutto scorre, “un uomo non potrà mai bagnarsi due volte nello stesso fiume”. Sottintendendo che l’uomo non possa mai fare la stessa esperienza per due volte, giacché ogni entità , nella sua realtà, è sottoposto alla legge del mutamento. Comune ed inesorabile. Considerato che Gonzalo ad oggi non ha smentito pubblicamente il fratello, quindi vuole andare via, potrà essere venduto a condizioni estremamente favorevoli, e di certo non ripetibili.
In merito alle considerazioni morali, che dire, ci sono “napoletani” nati all’estero che scoprono la natura reale del loro animo una volta passati per la nostra città e non riescono più ad andare via (Pesaola, Vinicio, Canè, etc…) solo per fare alcuni tra gli esempi più noti, altri che da Napoli ci sono solo passati. Qualcuno ce lo ricordiamo ancora, qualcuno l’abbiamo dimenticato. Qualcuno sarebbe stato meglio che non fosse mai passato da qui.
