ilNapolista

I 150 anni dei piloti del Porto di Napoli: «La regia delle manovre non può essere lasciata ai singoli armatori»

I 150 anni dei piloti del Porto di Napoli: «La regia delle manovre non può essere lasciata ai singoli armatori»

Quando si pensa al mare vengono in mente la sua straordinaria bellezza, le possibilità infinite di spostamento di uomini e merci che esso offre, la navigazione, le potenzialità economiche e strategiche, gli approdi sicuri e i viaggi confortevoli su distanze enormi, ma poche volte ci si sofferma su chi ci sia dietro, sulle professionalità coinvolte nella navigazione, sulle vite degli uomini che in mare lavorano e che per il mare vivono. Tra questi, i piloti, che insieme ai comandanti delle navi e agli altri servizi portuali, garantiscono una navigazione sicura fino all’arrivo in banchina fornendo un servizio fondamentale per il settore portuario. Ebbene, proprio ieri, i piloti del Porto di Napoli hanno festeggiato 150 anni di attività con un convegno alla Stazione Marittima: “Il ruolo dei Piloti nei 150 anni della loro storia”.

Un corpo, quello dei piloti, in continua evoluzione. Pressoché coetanei delle Capitanerie di porto, che hanno celebrato lo stesso traguardo l’anno scorso, dall’inizio di quest’anno il Corpo Piloti del Porto di Napoli ha esteso le sue competenze al traffico marittimo dei porti di Castellammare di Stabia e Torre Annunziata, diventando il Corpo Piloti del Golfo di Napoli e il convegno di ieri è stata la prima occasione pubblica per discutere delle prospettive e del futuro di questo nuovo assetto organizzativo e territoriale.

“Fino dal 1968 – ha spiegato Cristiano Aliperta, Ammiraglio Rappresentante permanente all’Imo della Repubblica di Palau – a livello mondiale è stata riconosciuta l’esigenza di impiegare nel servizio di pilotaggio, la cui nascita realmente si perde nella notte dei tempi, personale altamente qualificato con specializzazione locale. Con la risoluzione A 159, l’International Maritime Organization, agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella sicurezza della navigazione, raccomandava agli stati membri di organizzare un servizio di pilotaggio adeguato alle esigenze. Da allora diverse risoluzioni si sono susseguite da parte dell’Imo a favore degli stati membri, che oggi sono 171, sempre riconoscendo e riaffermando l’importanza del pilotaggio  per la navigazione marittima internazionale e per la sicurezza della navigazione in porto del mondo”.

Ci sono i piloti dietro l’eccellenza italiana dello shipping riconosciuta a livello mondiale, dietro l’importazione via mare di gran parte delle materie prime nella nostra economia, dietro il primato italiano in Europa per le crociere, con 6 milioni di passeggeri in movimento sulle navi italiane.

Tanti gli argomenti di discussione del convegno e le criticità emerse, per una professione in cui il ruolo dell’uomo è fondamentale ma lo è anche l’apporto delle macchine. Una delle esigenze principali, ad esempio, di cui si è discusso ieri, è quella di avere un’unica regia al corpo piloti, per un’attività che non sia demandata solo alle attività dei singoli armatori. «Il servizio di pilotaggio è importante perché va a beneficio della sicurezza del Porto nel suo complesso, oltre che come ausilio alle attività di conduzione e manovra del singolo comandante di imbarcazione – ha dichiarato il Capo Pilota Luigi Lucenteforte – Nella ristretta area portuale sono spesso contestualmente presenti diverse imbarcazioni in manovra, con rotte incrociate, i cui movimenti e posizioni devono essere necessariamente coordinati dalla stazione dei piloti, per evitare il verificarsi di quelle accidentali collisioni che recenti fatti di cronaca hanno dimostrato essere sempre possibili. Proprio per questa primaria esigenza inerente alla sicurezza, il servizio di pilotaggio non potrebbe essere svolto in proprio da ogni armatore, a beneficio esclusivo delle sue navi, in quanto i singoli conducenti, ancorché tecnicamente capaci ed esperti, non potrebbero avere quella visione d’insieme del traffico portuale necessaria a gestire le operazioni in totale sicurezza. Sicurezza che, per contro, viene garantita solo da una regia unitaria che coordini gli interventi dei vari piloti presenti, in un determinato momento, nel porto».

Nella necessità di una regia unica è inclusa anche la tematica dell’innovazione tecnologica e dei benefici che essa può portare all’attività marittima. Ne ha parlato il vice capo pilota Giovanni Gargiulo: nel Porto di Napoli è stata recentemente costruita la Torre di controllo dei Piloti, dotata di una sala di avvistamento ad una altezza di 35 metri sul livello del mare e situata in una posizione strategica all’interno del porto, dalla quale è possibile allargare la visione a tutto il Golfo di Napoli. Dal 1° gennaio di quest’anno la corporazione dei piloti del Golfo di Napoli ha posto in essere una serie di interventi migliorativi, primo fra tutti quello di digitalizzazione del sistema di gestione. Attraverso questo sistema, i piloti potranno verificare la movimentazione delle navi su uno schermo di grandi dimensioni, dove saranno riportati in forma tabellare, le navi, la tipologia, gli orari di arrivo e di uscita; si potranno prelevare, nei tempi e nei modi stabiliti, le firme del comandante della nave in transito con l’utilizzo a bordo di specifici tablet e tutte le informazioni saranno riportate automaticamente nei registri. Questo processo completamente informatizzato porterà un incremento della produttività, riducendo i tempi delle trascrizioni a mano e dei passaggi cartacei, e aumentando il livello della sicurezza”.

Le nuove tecnologie renderanno le manovre interne più sicure soprattutto in porti in cui la ristrettezza delle acque rende rischiose le manovre e le condizioni meteo spesso avverse contribuiscono a rendere tutto più difficile. Non solo innovazione tecnologica ma anche legislativa: una delle criticità di cui si è discusso ieri, infatti, riguarda la necessità di svecchiamento delle leggi che regolano la professione di pilota che non sembrano ancora essersi adeguate ai cambiamenti del tempi e delle navi, diventate sempre più grandi.

La giornata di festeggiamento si è conclusa nel pomeriggio con la benedizione della Torre dei Piloti da parte del Monsignor Francesco Alfano promotore dell’apostolato del Mare (Ufficio CEI) che ha letto una lettera fatta recapitare dal Cardinale Sepe: «La storia di voi piloti si incrocia con quella del porto e, quindi, della città di Napoli, di cui costituite il primo biglietto da visita che offrite ai mercantili e ai passeggeri ospiti, in termini di accoglienza e di guida all’incontro con il territorio cittadino. Siete dei veri angeli custodi per i marittimi provenienti da ogni parte del mondo, che si affidano a voi per realizzare un approdo corretto e sicuro. Quello dei piloti è un impegno delicato e altamente specialistico, che passa quasi inosservato e dimenticato perché svolto nel silenzio e con una umiltà che onora e qualifica la serietà professionale e comportamentale».

ilnapolista © riproduzione riservata