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Luisa Bossa: «La Valente non doveva andare contro la sua storia, non è stata umile. Bassolino non ha detto tutto sui rifiuti»

Luisa Bossa: «La Valente non doveva andare contro la sua storia, non è stata umile. Bassolino non ha detto tutto sui rifiuti»

Seconda puntata dello speciale elezioni del Napolista. Un approfondimento radiofonico condotto da Giampaolo Longo e Massimiliano Gallo. Ospite di questa sera, lunedì 6 giugno – all’indomani delle elezioni amministrative che hanno visto ancora una volta il Pd fuori dal ballottaggio a Napoli – Luisa Bossa parlamentare del Pd, fortemente critica nei confronti della gestione di Renzi, che aveva appoggiato Antonio Bassolino alle primarie.

La Bossa non è stata per nulla tenera col partito. Ha detto che a Napoli il Pd rischia di diventare un partito a una cifra, ha sarcasticamente ma non troppo ringraziato Mario Morcone per i voti presi cinque anni fa. «Altro che Morcone chi? Oggi siamo andati peggio. Carpentieri non può pagare per tutti, ci aono altri che hanno le loro responsabilità di questo disastro. Il Pd non è più una comunità».

Luisa Bossa ha poggiato due ipotesi di commissario lanciate da Giampaolo Longo: «Bonaiuto può andare bene per Renzi, non per me. De Luca non conosce le dinamiche del partito a Napoli». Si è soffermata a lungo su Bassolino, anche sull’emergenza rifiuti, sottolineando come secondo lei avvennero cose strane: «Ricordo che Antonio si batteva fino a notte fonda per risolvere il problema, per chiedere aiuto al governo nazionale. Poi, improvvisamente, pochi mesi dopo arrivò Berlusconi e il problema fu risolto. Ci sono molte zone d’ombra. Credo che Bassolino non abbia detto tutta la verità per salvaguardare la ragion di Stato».

Dura la Bossa anche nei confronti di Valeria Valente: «Non è stata umile, per essere umili ci vuole coraggio. Non andava andare contro la sua storia. Il candidato a Napoli c’era ed era Antonio Bassolino. Non so se Bassolino avrebbe vinto, di certo avrebbe messo più in difficoltà de Magistris che si sarebbe difeso sempre e solo con l’emergenza rifiuti. De Magistris è stato bravo nella trovata del Granducato di Toscana, ma non è un rivoluzionario, ha preso i voti nei quartieri bene della città».

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