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Giacomelli, il direttore di gara con la passione del look e dei social network

Giacomelli, il direttore di gara con la passione del look e dei social network

Nella serata del 13 dicembre 2013 all’esterno del caffè del teatro Rossetti di Trieste si presenta un folto gruppo di tifosi del locale Genoa Club per una pacifico confronto con il proprietario, l’arbitro Piero Giacomelli. I supporters denunciano il fischietto friulano di aver mal arbitrato la partita Cagliari-Genoa (2-1). Peccato che Giacomelli fosse già in viaggio per Catania dove lo attendeva un nuovo impegno arbitrale. Ammetterà la giornata storta solo più tardi.

Domenica prossima invece lascerà le sue mansioni di gestore per raggiungere il San Paolo per il prossimo incontro degli azzurri contro l’Atalanta del ex Reja. Un delicato impegno che auguriamo a Giacomelli di ben dirigere.

Piero Giacomelli, triestino classe ’77, fu indicato come uno dei più promettenti arbitri italiani. Riceve nel 2004, 2006 e 2007 altrettanti premi come miglior arbitro debuttante per le categorie nelle quali venne di volta in volta promosso. Viene anche eletto nel 2009 come Presidente AIA della sez. di Trieste. Poi l’impatto con la massima serie (2012) lo mette sotto la luce dei riflettori e quindi maggiormente esposto a critiche.

Guarda caso in concomitanza con alcune direzioni “difficili” è spesso sottolineata l’attenzione che egli riserva alla cura del proprio fisico e del look. Il trentottenne è senza dubbio ben sviluppato: 192 cm di altezza per 83 kg di peso forma, spalle larghe, addominali asciutti, dorsali ben definiti, insomma gli si contesta un’eccessiva cura di se come se la vanità fosse un vezzo non perdonabile ad una giacchetta nera. Si chiacchiera anche di un presunto profilo Facebook a nome Jack O’Melly dove il palestrato Giacomelli, a beffa delle regole federali, curerebbe la propria comunicazione e sopratutto la promozione della sua attività commerciale.

Ovviamente le voci corrono e serpeggiano sempre (e solo) quando l’operato del direttore di gara in causa sembra andare a sfavore di una o di un’altra compagine. Abitudine italiota di produrre fango mediatico da lanciare per screditare la professionalità e l’impegno di un arbitro, di un uomo che in quanto tale è legittimato a sbagliare. Ancora nessuno si è scagliato contro la sua passione per la vela o contro il profilo super aggiornato su Linkedin. C’è sempre tempo.

La partita di lunedì sera sarà la sesta in cui il Popeye della classe arbitrale italiana dirigerà il Napoli e ancora una volta tra le mura domestiche. Ha infatti incontrato i partenopei per cinque volte e sempre in casa. Tutto cominciò una domenica di maggio nel 2013. Al 36esimo minuto del primo tempo della 37esima giornata Giacomelli fischia e indicando col braccio teso il centrocampo convalida il gol del terzino sinistro del Siena Fabrizio Grillo. Ne convaliderà altri due. Uno a Cavani al 73′ e un altro ad Hamsik al 93′. Napoli-Siena finisce così 2-1. I toscani salutarono la Serie A, noi il Matador che con quest’ultimo gol (il famoso 29esimo su 34 presenza) lasciò il golfo.

Dopo questa prima partita Giacomelli fu invitato a dirigere un nefasto Napoli-Chievo (0-1) con Higuain che ciccò un calcio di rigore, poi Parma-Napoli (2-2) con ancora il Pipita protagonista con la presunta frase “Siete già in B!” urlata ai parmensi che scatenò una lunga coda polemica post-partita con Donadoni in versione Rex Sacrorum.

Infine in questa stagione registriamo Napoli-Palermo (2-0) e Napoli-Sassuolo (3-1). Il bilancio totale recita: 3 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. 1 rigore dato e 1 subito. Per la Dea, con questa designazione, il fischietto triestino raggiunge le 9 presenze. Il bilancio è di 6 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. Nessuna massima punizione ne a favore, né contro.

Higuain, che corre ancora per i record delle segnature italiane e continentali, ha segnato con Giacomelli ben 3 gol. Aiuteranno il direttore di gara, almeno si spera, gli assistenti: Costanzo e Crispo; il quarto uomo: Schenone e gli addizionali di linea: Tagliavento e Fabbri.

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