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Il torpore della Serie A, ultima tra le leghe europee: crescita del +12% negli ultimi 5 anni

Il torpore della Serie A, ultima tra le leghe europee: crescita del +12% negli ultimi 5 anni

Dorme, la Serie A. Questo il senso ultimo dell’analisi pubblicata oggi sulla Gazzetta, a firma di Marco Iaria, sulla situazione economica delle cinque leghe europee. Il confronto tra il nostro massimo campionato e gli altri quattro grandi tornei continentali è impietoso. La Serie A è quarta in classifica, una posizione che rispecchia il ranking. Ma il vero allarme riguarda la crescita lenta, anzi lentissima, degli introiti delle nostre squadre.

In questa particolare graduatoria, l’Italia è ultima, con un trend che fa segnare un aumento del 12% su cinque stagioni. Poco, troppo poco. Rispetto alla Premier League degli alieni (+75%, fatturato oltre i 4,4 miliardi di euro), la Bundesliga (+37%, 2,3 miliardi di introiti), Liga (+17%, 2 miliardi) e Ligue 1 (+36%, soprattutto grazie al Psg, e fatturato a 1418). Per la Gazzetta, le motiviazioni di questa crescita lentissima sono da ricercare nella mancata differenziazione dei ricavi, sempre troppo legati ai diritti televisivi (per l’Italia, un’incidenza del 59&), ai mancati investimenti nel settore commerciale e pure una gestione contabile scellerata, con il 68% dei ricavi che viene bruciato dai costi del personale, vale a dire dagli stipendi dati a calciatori e tecnici. Tanto per gradire e capire, il rapporto della Premier League degli sceicchi e delle proprietà straniere arriva fino al 61% per 2600 milioni.

Un’altra spia della nostra difficile situazione fa riferimento a un dato di cui, invece, potremmo andare superficialmente fieri. La Serie A è terza, dietro Germania e Francia, per indebitamento collettivo. I nostri 20 club arrivano a 1753 milioni di debiti netti, ben distanziati dalla Premier (2567 milioni) e dalla Liga (addirittura 2675). Potrebbe sembrare un vanto, in realtà non lo è. Perché anche da questi dati, che in qualche modo rispecchiano la fiducia degli istituti di credito nelle possibilità di introiti dei club, si capisce che il paese del bengodi non è più qui. Urge cambiare qualcosa, in fretta.

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