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L’ossessione del Mattino per Benitez porta a un’amnesia sui trofei vinti dal suo Napoli

L’ossessione del Mattino per Benitez porta a un’amnesia sui trofei vinti dal suo Napoli

A conferma che il mal di Benitez trova la sua spiegazione in motivazioni extracalcistiche – sfociamo nella psicologia, nell’antropologia culturale – negli ultimi due giorni Il Mattino è tornato sulla sua ossessione. Prima con un articolo di Guido Clemente, cantore del vittimismo, che ha sofferto la dichiarazione di Sarri sull’Atletico Madrid di Simeone: “Ha sbagliato nel prendere le distanze dal ‘cholismo’, di fatto negando a se stesso che è assai più simile a Simeone e Mazzarri, che non a Sacchi o Benitez: non si tratta di moduli di gioco, ma di attitudine umana e intellettuale. Sarri è umile come i primi, e non presuntuoso come i secondi”.

Oggi, il Mattino ci torna. E nel pezzo sul rapporto tra Sarri e De Laurentiis – a proposito, Corbo su Repubblica scrive che tra i due c’è il grande freddo sia sulmercato sia sulle ormai famose opzioni per il rinnovo – il quotidiano di via Chiatamone prima definisce in chiaroscuro il mercato della scorsa stagione (e ci sarebbe da discutere ma lasciamo perdere) e poi nella peraltro condivisibile disamina sulla rivalutazione di alcuni calciatori del Napoli grazie a Sarri fa un inciso fuori dalla realtà: “Il più importante lavoro, se vogliamo, è stata la rivalutazione di alcuni azzurri, nettamente migliorati con Sarri rispetto alla stagione di Benitez, in cui si lavorava poco e si vinceva ancor meno”. Tesi buona per un volumetto fantasy, visto che il Napoli con Benitez ha vinto due trofei in due stagioni. E facciamo volutamente cadere il “si lavorava poco”, dovremmo parlare delle partite giocate (con Benitez eravamo impegnati su quattro fronti), non è il caso anche perché Sarri non c’entra niente. Non carichiamo eccessivamente l’allenatore toscano. Ha disputato un’eccellente annata con una rosa superiore a quella dell’anno precedente (basta ricordare il portiere al posto del citofono), ha grandi meriti nella crescita di alcuni calciatori del Napoli (altri li ha trascurati), ci ha regalato emozioni, un gran gioco e tanti record. I trofei, però, stanno lì in bella mostra. E poiché la bacheca ne contiene anche pochini, è difficile sbagliarsi. Tranquilli, il lupo cattivo se n’è andato. È a Newcastle, serie B d’Inghilterra, reclamato a furor di popolo a 6,5 milioni di euro l’anno (lontano dalle liti tra chi ne offre 1,5 e chi ne vuole 2). Godiamoci il nostro Napoli e ringraziamo chi ci ha portato gli ultimi trofei nella speranza che presto siano affiancati da altri.

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