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Il Governo e la modifica alla Legge Melandri: cosa cambierebbe per la Serie A

Il Governo e la modifica alla Legge Melandri: cosa cambierebbe per la Serie A

La Serie A sta per cambiare, ancora, il modello di ripartizione dei diritti televisivi. Almeno questo è quello che si augurano a Palazo Chigi: secondo quanto riportato da Calcio e Finanza, infatti, il sottosegretario di stato Luca Lotti sta lavorando alla modifica della legge Melandri. La modifica si è resa necessaria a seguito dell’aumento dei ricavi in questo settore, saliti fino a 1,2 miliardi di euro. 

Appena pochi giorni fa è arrivata la fumata bianca per la stagione in corso, ma dalla prossima annata riprenderanno le discussioni. Ecco che allora nasce l’idea di riequilibrare il campionato, partendo proprio da una diversa divisione dei soldi delle tv. L’idea è quella di aumentare la quota da dividere in parti uguali, facendola arrivare fino al 50%. Ovviamente, una scelta di questo tipo finirebbe per favorire le società più piccole a discapito delle più grandi. 

La seconda modifica riguarderebbe la parte dei diritti che si dividono in base al criterio del bacino d’utenza (30% del totale, 25% in base al numero di tifosi e 5% in base alla popolazione di riferimento): l’orientamento, si legge su Calcio e Finanza, «l’orientamento è quello di diminuire questa quota e di spostare la differenza nella parte relativa ai risultati sportivi».

Anche la aprte relativa alle ultime stagioni cambierebbe: oggi si considera un periodo lungo cinque stagioni, ma poi si passerebbe a far entrare nei criteri di ripartizione i risultati degli ultimi tre anni, in modo da favorire club neopromossi e mediopiccoli.

Secondo i calcoli di Calcio e Finanza, il Napoli in questo modo si ritroverebbe con 13 milioni in meno in cassa. Una cifra importante, che però si ridimensiona rispetto all’eventuale segno meno per Juventus, Milan, e Inter, a cui verrebbero meno, rispettivamente, 41, 30 e 28 milioni di euro.

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