ilNapolista

Per il Villarreal quella col Napoli è «una partita che vale una stagione»

Per il Villarreal quella col Napoli è «una partita che vale una stagione»

Roberto Soldado, attaccante del Submarino con un passaggio anche dalla Premier, nel Tottenham Hotspur, ha parlato così dopo la vittoria del Villarreal sul Malaga (1-0 al Madrigal, a segno proprio Soldado): «Ora ci prepariamo ad affrontare una gara che vale una stagione».

Senza presunzione o malcelata ironia, la partita Villarreal-Napoli sta ai tifosi di casa come Juventus-Napoli sta ai supporter partenopei. Roberto Soldado, nell’intervista di cui sopra, non ha detto eresie o ha esagerato: per la squadra di Marcelino, l’Europa League è un sentiero da percorrere con la consapevolezza di poter dire qualcosa, anche di importante. Anche un po’ per rispettare le tradizioni che vedono sempre i club della Liga arrivare molto in alto in questa competizione: le due vittorie consecutive del Siviglia (2014 e 2015), la semifinale del Valencia 2014 e gli altri due trionfi dell’Atletico Madrid, nel 2010 e nel 2012. Come dire: la Spagna comanda l’Europa del pallone anche perché le squadre iberiche fanno sempre benissimo in Europa League. Il Villarreal, semifinalista in Champions nel 2006 e in Europa League nel 2011, è in buona compagnia (ci sono l’Athletic Bilbao e le due retrocesse dalla Champions Siviglia e Valencia), ma ha tutte le carte in regola per arrivare in fondo. Solo che gioca contro una favorita d’obbligo, il Napoli.

Le carte in regola nascono da una stagione già ora estremamente positiva, iniziata addirittura con velleità e andamento da primato: qualche giornata in testa in avvio e il quarto posto di ora, a 48 punti. Una quota che vuol dire (quasi) equidistanza tra il primo posto del Barcellona (57 punti) e il quinto del Siviglia (40 punti), e porterebbe Marcelino e i suoi a un’altra, storica, qualificazione in Champions League. L’ultima volta del Villarreal nella massima competizione continentale risale al 2011/2012, al girone di ferro contro Manchester City, Bayern Monaco e Napoli. Sei sconfitte su sei, quattro gol presi (a zero) tra andata e ritorno al San Paolo. Meno positivo per gli azzurri il precedente della stagione 2010/2011, stessa competizione e stesso turno: sedicesimi di Europa League, eliminazione cocente dopo lo 0-0 del San Paolo e l’illusorio gol del vantaggio di Lavezzi nel ritorno al Madrigal. Nilmar e Giuseppe Rossi rimisero le cose al loro posto, ma i rapporti di forza, oggi, sono molto diversi. Nonostante il resto delle carte in regola del Subarino Amarillo, una squadra niente male costruita dal solito genio imprenditorial-calcistico del presidentissimo Roig, proprietario in Spagna di una catena di supermercati e innamorato perso della sua creatura del pallone. Dopo lo scotto per la retrocessione del 2012, stop agli investimenti sul mercato e un passaggio deciso alla politica del leasing: i migliori giocatori della squadra arrivano infatti da prestiti, al Villarreal crescono oggi molti campioni allevati dagli squadroni. Cheryshev il caso emblematico dello scorso anno; nella stagione in corso, i nomi più importanti sono quelli di Adrian Lopez, Denis Suarez, Alphonse Areola e Leo Baptistao. Importante anche il gruppo di squadre che prestano i giocatori ai gialli: verificare i proprietari dei cartellini di questi quattro calciatori vuol dire avere a che fare con Atletico Madrid, Barcellona, Psg. Il gotha del calcio europeo.

Poi ci sono i giocatori di proprietà: c’è Soldado, il grande investimento estivo (sedici milioni di euro), ma anche due giovani provenienti dal Malaga, i Samus, alias Samu Castillejo e Samuel. Altri nomi importanti in questa stagione sono quelli del canterano Nahuel e dell’ex Bursaspor Cedric Bakambu, franco-congolese reinventatosi attaccante di grido al Madrigal. Due vecchie conoscenze del campionato italiano: Bojan Jokic, ex Chievo, e Daniele Bonera, una vita nel Milan. Infine, l’ex difensore del Napoli Victor Ruiz, arrivato in azzurro nel gennaio 2011 come un mezzo fenomeno della difesa: poca fiducia da parte di Mazzarri, l’esordio proprio nella sfida europea contro il Villarreal e poi il ritorno a casa, dopo soli sei mesi, con la cessione al Valencia. Oggi è il leader difensivo di Marcelino, allenatore ex Real Saragozza che per la sfida del Madrigal deve rinunciare agli infortunati Jokic, Samuel e Adrian Lopez. Solo il secondo è nominalmente titolare, quindi il Villarreal affronterà il Napoli praticamente al completo. Quanto si conviene per una partita che «vale una stagione».

ilnapolista © riproduzione riservata