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Napoli-Milan è anche l’esonero di Ranieri e il gol più bello di Hamsik

Napoli-Milan è anche l’esonero di Ranieri e il gol più bello di Hamsik

Napoli-Milan è un continuo scorrere di immagini, più o meno sempre le stesse. Maradona, Van Basten, Careca e Gullit. Chi altri, sennò. Il terribile 2-3 del primo maggio 1988, ma anche il 4-1 e il 3-0 della rivincita nei due anni successivi. La sfida simbolo di fine anni Ottanta. Ma c’è anche altro, un Dark Side of the Moon di partite un po’ passate nel dimenticatoio, in cui si affrontavano squadre molto lontane tra loro in classifica o senza velleità di vittoria. Ecco qui cinque match del San Paolo che è possibile rivedere su Youtube.

26/11/1978, Napoli-Milan 1-1

Nils Liedholm è alla sua seconda stagione da tecnico dei rossoneri, e ha per le mani una squadra da raffinare e modellare. Il Napoli, invece, è in fase di transizione: dopo due giornate, ha licenziato l’allenatore Di Marzio e ha riaccolto Luis Vinicio alle falde del Vesuvio per una minestra riscaldata che produrrà davvero poco in termini di risultati. È una nona giornata, e il Milan arriva al San Paolo dopo sei vittorie, un pareggio e una sconfitta. I rossoneri, due settimane prima, hanno anche battuto l’Inter. Il Napoli, invece, è reduce da tre vittorie (tutte in casa) e dallo storico 1-1 di Avellino, nel primo derby campano contro gli irpini in Serie A. 

Il servizio di commento, sopra, racconta di una partita veloce, spettacolare, combattuta. Il Napoli la sblocca subito con Savoldi, l’ex vicentino Filippi è il migliore in campo. I rossoneri pareggiano nella ripresa, con una punizione di Walter De Vecchi, mediano allevato a Milanello protagonista poi della stagione del primo Maradona partenopeo. Il pareggio, da tradizione italiana anni Settanta, non scontenta nessuno. A fine anno, il Milan vincerà il campionato della stella.

8/11/1992, Napoli-Milan 1-5

Uno scempio, davvero. Il Napoli è in ridimensionamento, nel servizio di Italo Kuhne più volte si sente la parola “provinciale”. Eppure ci sarebbero Zola e Fonseca, Ferrara, Crippa e Francini, calciatori destinati a tutt’altro rispetto alla lotta per il fondo classifica. È il giorno di Marco Van Basten, che segna un gol suo e poi se ne trova impacchettati altri tre, come se fosse la mattina di Natale. Il primo tiro da fuori è particolare ma è comunque suo, il resto sono passaggi arretrati sbagliati, punizioni affrontate in modo ingenuo e grossolani errori del portiere. 

Il resto è di contorno. Il gol dell’altro rossonero Eranio, la punizione della bandiera di Zola quando il San Paolo è già vuoto e chi è rimasto fa gli olé al contrario, per i passaggi del Milan. Quella squadra vincerà il campionato a mani basse, oggi viene ricordata come “gli Invincibili”. Una sconfitta che costa la panchina Ranieri, con il ritorno di Ottavio Bianchi in panchina.

4/1/1998, Napoli-Milan 1-2

Il peggior Napoli-Milan di sempre, senza alcuna possibilità di errore. Sono due squadre allo sbando, l’anno precedente undicesima e tredicesima in Serie A, un soffio più su della zona salvezza. È una partita pessima, e lo vedi anche dai calciatori in campo. La testa platinata di Ibou Ba, Giuseppe Cardone titolare. Gente non da Milan. Il Napoli, se possibile, è messo anche peggio. Siamo al terzo allenatore stagionale, Giovanni Galeone, e in campo c’è spazio per un signore che si chiama Massimiliano Allegri oltre ad Aljoša Asanovic.

Al di là della contronostalgia, la partita sarebbe anche accettabile dal punto di vista tecnico. Il Napoli non gioca male, ha molte occasioni per fare gol soprattutto nel primo tempo. Come il Milan, con un Taglialatela che riesce persino a esaltarsi tra le difficoltà. Fino a che due dei migliori calciatori in campo, Boban e Leonardo, confezionano il primo gol. Poi arriverà il secondo, di Ganz su assist proprio di Ibrahim Ba. La partita sarà riaperta da un bel gol di Claudio Bellucci ma è un’illusione. Finisce 1-2, il Napoli conoscerà la retrocessione e il Milan arriverà decimo. Al ritorno, se possibile, andrà anche peggio. A San Siro, è addirittura 0-0.

11/5/2008, Napoli-Milan 3-1

Il Milan è campione d’Europa e del Mondo in carica ma in quel giorno di maggio al San Paolo nessuno se ne accorge. Il Napoli sta vivendo un finale in tranquillità ed euforia dopo un primo campionato tranquillo in Serie A. Hamsik, Lavezzi, Gargano e Zalayeta impreziosiscono una squadra piena di buoni mestieranti, che si è scrollata subito di dosso la lotta salvezza e ora punta addirittura alla Uefa via Intertoto. I rossoneri di Ancelotti, invece, cercano al San Paolo il passaporto per l’ennesima Champions League.

Si capisce subito che non c’è partita, è il Napoli migliore di Reja. Ed è anche il Napoli del miglior Marek Hamsik che realizza quello che forse è il suo gol più bello in maglia azzurra. Coast to coast in campo aperto, finta di tiro su Kaladze e tiro radente il palo con Kalac battuto. Il San Paolo è in estasi ma non ha ancora visto nulla. È un dominio totale, che si concretizza nel 3-0 della ripresa: segnano Domizzi su rigore, sulla solita percussione di Lavezzi abbattuto da Nesta, e addirittura Giorgy Garics servito da un perfetto cross di Montervino. È la rivincita dei carneadi: prima del terzo gol, Hamsik e Bogliacino fanno tremare i pali della porta sotto la Curva B. Nel finale, un gol di Seedorf che in questa sintesi nemmeno si vede. Non ce n’è bisogno. Napoli-Milan conclude l’en plein stagionale degli azzurri, che al San Paolo hanno battuto i rossoneri, ma anche Inter e Juventus. Il Napoli è tornato. 

8/2/2014, Napoli-Milan 3-1

Forse, per la prima volta nella storia, i rapporti di forza hanno capovolto il mondo. Il Napoli è una squadra forte che punta a vincere trofei. Il Milan, invece, no. I rossoneri sono allo sbando: hanno cacciato da poco Allegri, è arrivato Seedorf ma la situazione non è migliorata. O meglio, sarebbe pure migliorata, con 7 punti in 3 partite, ma nessuno può dirlo ancora. I rossoneri provano a dirlo nella notte del San Paolo, che comincia alla grandissima. L’ultimissimo acquisto, Adel Taarabt, si inventa un gol da favola e porta i rossoneri in vantaggio che sono passati nemmeno sette minuti.

Il Napoli, in giallo, pareggia subito e poi inizia l’assalto all’arma bianca. Vengono create e divorate quantità industriali di palle gol. Sembra una gara maledetta. Però, poi, ecco Gonzalo Higuain che vive una di quelle notti in cui è una sentenza che cammina. Cross di Inler, tocco di testa senza nemmeno staccare da terra. Poi, il terzo gol, bellissimo: Hamsik asseconda il taglio di Callejon, di prima su Higuain, sempre di prima in porta. È 3-1. Il Napoli di Benitez arriverà terzo e vincerà la Coppa Italia. Il Milan di Seedorf, per la prima volta dal 1998, è fuori dall’Europa.

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