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Kalinic, attaccante completo che sfida Higuain ed è (già) stato accostato alla maglia azzurra

L’assist di Ilicic è sicuramente tanta roba, ma il tocco d’esterno a superare Reina è un colpo di alta tecnica offensiva, soprattutto se sommato a un inserimento perfetto alle spalle di Koulibaly.

Kalinic, attaccante completo che sfida Higuain ed è (già) stato accostato alla maglia azzurra

Quando si inizia a parlare di mercato prossimo venturo, almeno in casa Napoli, è d’obbligo parlare della probabile (?) asta che si scatenerà intorno a Gonzalo Higuain, capocannoniere incontrastato e probabilmente miglior calciatore, per distacco, del campionato italiano. Il nome che salta sempre, immediatamente fuori per sostituire l’argentino in caso di partenza, proprio questa sera affronterà il Napoli, e al Napoli ha già fatto male all’andata: Nikola Kalinc.

In realtà, Kalinic a Napoli lo ricordano anche in un’altra accezione negativa: la semifinale di Europa League col Dnipro, roba di nemmeno un anno fa che però sembra già paleozoico. In realtà, il suo è un ricordo sfocato: titolare nel match d’andata al San Paolo, fu decisivo il cambio che lo vide coinvolto e che fece spazio al giustiziere Seleznyov, a segno dopo pochi secondi a Fuorigrotta e poi anche nel ritorno di Kiev.

Poi venne un trasferimento, in sordina anziché no, alla Fiorentina durante l’estate del 2015. Contratto quadriennale, 5,5 milioni di euro e un impatto che non ti aspetti sul campionato italiano. Kalinic diventa subito fondamentale per la Viola di Paulo Sousa, un centravanti moderno per una squadra moderna: la sua pagina Wikipedia identifica Kalinic come «una prima punta forte fisicamente, capace di fare reparto da solo, nella fase di non possesso aiuta la squadra nei ripiegamenti difensivi. Bravo nelle palle aeree e freddo sotto porta, sfrutta i suoi centimetri per primeggiare negli scontri aerei». Tralasciando le iperboli dell’enciclopedia libera, che descrivono un automa perfetto più che un calciatore, il ritratto “realistico” di Kalinic non si discosta molto da quello più semplice dell’attaccante completo. Lo leggi nelle cifre, soprattutto: 25 partite stagionali in campionato, 11 gol ma pure 6 assist e una percentuale realizzativa del 27% sul numero di tiri complessivi, 40. Higuain, tanto per gradire, ha ua percentuale realizzativa del 21,6%. Più un gol in 4 presenze a singhiozzo d’Europa League, competizione in cui Paulo Sousa ha preferito schierare Rossi e Babacar. Se non bastassero le cifre, ecco il replay del bellissimo gol realizzato all’andata dall’attaccante croato, mixato insieme ad altre cose della partita d’andata in un video in cui si capisce che Wikipedia non ha esagerato di moltissimo.

L’assist di Ilicic è sicuramente tanta roba, ma il tocco d’esterno a superare Reina è un colpo di alta tecnica offensiva, soprattutto se sommato a un inserimento perfetto alle spalle di Koulibaly. Il resto è un contributo a tutto campo di un calciatore forse snobbato prima dell’approdo in Italia. Kalinic probabilmente paga, con un’esplosione a un’età non più verdissima (ha già compiuto 28 anni), la brutta esperienza in Inghilterra con la maglia del Blackburn Rovers, biennio 2009-2011 con appena 7 gol in Premier League. Dopo i Rovers, il Dnipro e un’affermazione lenta ma costante, fino agli exploit della passata stagione (19 gol tra campionato, coppa d’Ucraina ed Europa League) e al gol che ha aperto le marcature nell’ultima finale di Europa League tra la squadra di Markevyc e il Siviglia poi vincitore della competizione.

La vetrina perfetta per arrivare in Italia e dimostrare di essere un attaccante adatto a certe ribalte. Tanto da solleticare l’interesse del Napoli, una roba che è passata sottotraccia ma non troppo: Tomislav Erceg, il suo procuratore, ha rilasciato durante il mercato di gennaio un’intervista a Radio Blu in cui declina l’interesse degli azzurri pur ammettendo che «fa piacere che una squadra come il Napoli si interessi a Nikola». Il trasferimento, poi, non è andato a buon fine, anche perchè, come ha detto Erceg, «il calciatore deve molto alla Fiorentina e a Paulo Sousa. E poi a Firenze sta bene». Almeno per il momento, perché poi torneranno le voci sull’asta intorno a Higuain e saranno di nuovo di moda i nomi dei suoi papabili successori. Con Nikola Kalinic in testa, ovviamente. Prima, però, godiamoci questo scontro frontale tra numeri nove. Anche da avversari, dovrebbe essere uno spettacolo niente male.

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