ilNapolista

“Palermo nel cuore”, un romanzo sul mondo ultrà che l’autore dedica a Ciro Esposito

“Palermo nel cuore”, un romanzo sul mondo ultrà che l’autore dedica a Ciro Esposito

La nuova edizione aggiornata del romanzo “Palermo nel cuore” (con cui il giornalista palermitano Pietro Scaglione ha vinto il premio letterario “Gabriele Sandri” nel 2013) è dedicata a due simboli adottati dalle tifoserie di quasi tutta Italia: Ciro Esposito e Gabriele Sandri. In memoria di Sandri (il giovane deejay tifoso laziale ucciso da un agente in un autogrill sull’autostrada mentre stava andando a vedere la Lazio a Milano) Pietro Scaglione ha vinto il premio di letteratura calcistica ideato dalla Fondazione Gabriele Sandri. 

L’autore del romanzo (pubblicato dalla casa editrice palermitana Mohicani Edizioni) immagina che i protagonisti del romanzo sarebbero sicuramente corsi a Napoli ai funerali di Ciro Esposito, “insieme agli ultrà di mezza Italia, non solo per esprimere l’amicizia verso la tifoseria partenopea, ma soprattutto per abbracciare l’esemplare famiglia della vittima, animata – sin dall’inizio della tragica vicenda – da sentimenti di giustizia e non da propositi di vendetta”, dice Scaglione.  

I protagonisti del romanzo “si sarebbero poi indignati per l’ennesima campagna di criminalizzazione degli ultrà, ricordando, invece, le nobili iniziative di solidarietà e le regole di lealtà del movimento, ma anche l’omaggio sincero di quasi tutte le tifoserie italiane nei confronti di Ciro”.

Scaglione critica la demonizzazione mediatica dell’ultrà Gennaro de Tommaso (l’ormai celebre “Genny a carogna”) e ricorda la spiegazione da lui offerta durante l’intervista con il quotidiano “Il Mattino”, secondo cui la maglietta “Speziale libero” non «intendeva offendere la memoria dell’ispettore Raciti, ma sarebbe stata soltanto una richiesta di riapertura del caso giudiziario, nella convinzione dell’innocenza di Antonino Speziale (il tifoso catanese condannato per l’omicidio Raciti)». Infine, l’autore di “Palermo nel cuore” si meraviglia che in quella tragica notte i riflettori del Palazzo e dei media main stream fossero puntati su Genny e sui capiultrà napoletani che, invece, avevano evitato – con il loro comportamento responsabile – la rivolta dei napoletani nelle strade di Roma.

ilnapolista © riproduzione riservata