Sulla possibile lotta scudetto.
«Se guardo indietro si parlava di una squadra non rinforzata sul mercato e con un tecnico non all’altezza. Quindi non possiamo fare discorsi così diversi».
Maradona aveva delle perplessità su di lei come tanti, hanno cambiato idea?
«Quello che avevo da dire su Maradone l’ho detto, è un idolo e lo sarà per sempre per me. Può dire quello che vuole, non me la prenderò mai».
La vittoria col Chievo.
«Il Chievo è una squadra fisica che fino a tre partite fa era secondo in classifica. Il nostro approccio è stato di buon livello, la squadra ha avuto concentrazione e determinazione contro una squadra che ha dei valori ed era seconda poche partite fa. Hanno fatto una grande gara dal punto di vista fisico e noi abbiamo retto. Abbiamo fatto bene come mentalità».
Voleva il sorriso da Higuain, questa terapia sta dando i frutti.
«Davanti abbiamo tanti campioni ma Higuain è un fuoriclasse. Lui è sereno, in allenamento ride e scherza con lo staff e lo vedo molto sereno. E’ una persona solare a differenza dell’immagine che dà, è anche molto timido. Sta facendo grandi cose, ma può ancora migliorare. E’ all’80%. Nei prossimi anni può incidere a livello mondiale».
Come si fa a mantenere questo livello?
«Non possiamo permetterci cali mentali prima di tutto, perchè giocando ogni tre giorni bisogna subito preparare una gara successiva e questo è l’aspetto determinante. Iniziamo da domani, sarà una gara difficile perchè il Palermo è una squadra pericolosa, con un paio di giocatori forti».
La squadra ha acquisito consapevolezza di essere forti?
«Il Napoli non si rendeva conto del potenziale che aveva. Adesso i ragazzi se ne stanno rendendo conto, ma sanno di avere dei difetti. Per esprimersi al 100% i difetti vanno limati e spazzati via. Io lavoro per questo, ma poi ci sono delle caratteristiche ed i giocatori non vivono 24 ore con noi ma per 2 al giorno e poi vivono fattori esterni su cui non possiamo influire, anche se spero di sì».
Ha dato spazio a Strinic in Danimarca.
«Ha fatto fatica a inserirsi nel nostro modo di giocare. Mi sembra in crescita e se continuerà a farlo cisarà spazio anche per lui».
Quali sono i margini di miglioramento del Napoli?
«Le soluzioni su palla inattiva sono le stesse che hanno permesso all’Empoli l’anno scorso di segnare tanti gol. Stiamo cercando soluzioni che permettano di esaltare le caratteristiche dei nostri giocatori. In Europa stiamo allargando la rosa con altri giocatori, ma è chiaro che in campionato devono entrare un paio per volta per non stravolgere l’equilibrio trovato»
In campionato con gli stessi undici?
«I giocatori non li ho visti ancora. A parole mi diranno tutti che sono pronti, nessuno è stanco, quindi mi dovrò fidare delle mie sensazioni».
Su Jorginho.
«Se la gara che ha fatto lui l’avesse fatta uno di un’altra squadra, magari con una maglia a righe, ci sarebbero stati i titoloni. Ho visto articoli per altri giocatori per aver toccato 90 palloni, lui ne ha toccati 115 e questo significa che pur giocando con una squadra chiusa, noi da dietro siamo usciti con grande lucidità nonostante un terreno non facilissimo e questo pallone invernale che mi lascia qualche perplessità».
Gabbiadini.
«Non deve conquistare un posto, lui è molto importante. E’ chiaro che con lui esterno siamo una squadra diversa rispetto alle solite scelte. Ha qualità fisiche e tecniche oltre alla disponibilità. A fine anno non sarà scontento dell’utilizzo».
Koulibaly e Chiriches.
«Kalidou è un giocatore importante per noi, dal punto di vista fisico ci sta dando tantissimo e sui palloni alti ci toglie le castagne dal fuoco. Nei recuperi è eccezionale, è velocissimo e quindi è importantissimo. Prima o poi dovrò farlo riposare anche se lo farò non volentieri».
Sulle parole di Allegri.
«Sulla pressione che può mettermi addosso Max dicendo che noi e la Roma siamo i favoriti per lo scudetto me ne frego, ma continuo a dire che la favorita per lo scudetto è ancora la Juventus».
Sullo scudetto.
«Qualcuno bestemmia. A livello di gruppo non si parla di questo, ma solo della prossima partita»