Il grande protagonista della serata è lui: Maurizio Sarri. Questa vittoria show del Napoli porta la sua firma. E contano poco i moduli, sì ha giocato col 4-3-3, sì ha rimesso Callejon e dall’altra parte Insigne ha giocato largo come aveva imparato a fare. Ma il Napoli ha giocato danzando. È stata una danza quella offerta dagli azzurri per novanta minuti. Mai una pausa, mai una sosta. La squadra si allungava e si accorciava che era una bellezza. Sembrava un elastico. A cominciare dalla difesa. Reina praticamente non ha mai lanciato. L’azione è sempre partita dalla difesa, dai piedi di Albiol (ha giocato bene) e Koulibaly (benissimo). Sempre palla a terra. Sia a sinistra, con Ghoulam che faceva riferimento ad Hamsik e poi Insigne. Sia a destra, dove spesso Callejon rinculava per aprire spazi ad Allan e Hysaj. Un Napoli a fisarmonica con Jorginho perfetto direttore d’orchestra e Higuain là davanti solista d’eccezione. Sembrava un meccanismo perfetto, sincronizzato.
Questa è la fotografia. Per non parlare dell’esecuzione. La palla ha sempre viaggiato. Sempre. Un tocco, al massimo due. Sembrava un allenamento che però è durato novanta minuti. Una lezione di calcio. Sarri bussa al campionato e mostra che cosa è in grado di offrire il suo Napoli. Un calcio che è un mix tra quello olandese degli anni Settanta e quello spagnolo del tiki taka. Due 5-0 consecutivi al San Paolo non si sono visti nemmeno ai tempi di Diego. Il Napoli di Sarri si è rialzato alla quarta giornata, come accadde al Napoli di Lippi e, soprattutto, a quello di Maradona.
È la serata di Sarri, c’è poco da dire. Di quest’uomo che se ne sta nascosto dietro i suoi occhialoni, che ha cambiato lavoro per seguire la passione del pallone. Ora proviamo ancora a tenere le vele basse ma è indubbio che due cinque a zero consecutivi non possono essere frutto del caso. Se il Bruges è stato giustamente etichettato come squadra modesta, non si può dire altrettanto della Lazio che sì vantava assenze importanti (De Vrij, Biglia e Candreva) ma non al punto di essere ridotta al ruolo di sparring partner.
Bisogna riconoscere a Sarri che ha mostrato anche intelligenza nel non incaponirsi con i suoi uomini. Aveva visto Jorginho in forma e gli ha dato fiducia. Valdifiori probabilmente crescerà col tempo ma oggi tra i due non c’è competizione. È la sua vittoria, una vittoria del collettivo in cui nessuno ha stonato. Il Napoli ha sfoderato un centrocampo che non si vedeva da tempo. Una squadra compatta, come ha dichiarato lo stesso Pioli, corta e sempre pronta a pungere e ad allungarsi per fare male.
Higuain ha segnato la sua seconda doppietta consecutiva al San Paolo. Sono quattro i suoi gol in campionato. Il Napoli non poteva cominciare meglio la settimana che porterà gli azzurri a giocare quella che a Napoli da sempre è considerata la partita più importante della stagione: quella contro la Juventus. A Mediaset già chiedono se questa squadra può lottare per lo scudetto. Rimaniamo coi piedi per terra. Ma da stasera qualcosa è indubbiamente cambiato. La danza del Napoli ha impressionato. E ha lasciato il segno.
Massimiliano Gallo