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Il catalano e antimadridista Piqué costringe la Spagna a non giocare al Bernabeu per evitare altri fischi

Il catalano e antimadridista Piqué costringe la Spagna a non giocare al Bernabeu per evitare altri fischi

Se venerdì sera avete guardato anche solo per cinque minuti la partita tra Spagna e Slovacchia (in campo c’era Hamsik) ve ne sarete sicuramente accorti. Una partita bizzarra per il comportamento del pubblico di casa, si giocava a Oviedo. Ogni qual volta toocava palla Pique venivano giù fischi. Sempre. A un certo punto una parte dello stadio a provare a ribellarsi ma è durato pochissimo. I fischi hanno dominato fino al fischio finale. A ogni tocco di palla. Implacabili.

Era già successo contro la Costa Rica, a Leon, e con ogni probabilità – anzi certamente – sarebbe accaduto al Santiago Bernabeu a metà novembre in occasione dell’amichevole Spagna-Inghilterra. Una partita di richiamo che gli sponsor avrebbero voluto disputare a Madrid, nel tempio del Real. E invece si giocherà ad Alicante. Una imbarazzata Federazione ha comunicato la sede della partita quando, ufficiosamente, tutti sapevano che si sarebbe giocato nella capitale. Ma Del Bosque si è imposto e ha voluto tutelare il suo calciatore. 
 
Piqué non fa nulla per nascondere le sue idee politiche. Il suo essere catalano e soprattutto il suo antimadridismo. Il caso è politico. L’altra notte a Oviedo Piquè è uscito quasi all’alba da un locale ed è stato immortalato in un video in cui gli danno dell’ubriacone. Il tecnico lo ha difeso ancora una volta: «Aveva il permesso di uscire». Ieri in conferenza stampa – stasera la Spagna gioca a Skopje contro la Macedonia – le furie rosse hanno mandato due alfieri del madridismo, Sergio Ramos e Casillas, che hanno difeso Piqué e il suo attaccamento alla Nazionale. Un’operazione diplomatica che però non sembra dare i frutti sperati. E allora alla Spagna non resta che evitare Madrid per evitare che Spagna-Inghilterra dia ulteriore cassa di risonanza a un caso che non sanno come gestire.

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