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A Sky definiscono il mercato del Napoli “pane e salame”

A Sky definiscono il mercato del Napoli “pane e salame”

Pane e salame. Così Alessandro Bonan su Sky (una delle testate ammesse alla presentazione di Sarri eh) nell’appuntamento serale degli irriducibili delle trattative ha definito il calciomercato del Napoli. Pane e salame, come Emiliano Mondonico definì il suo calcio quando arrivò a Napoli tra la sesta e la settima giornata del girone d’andata della stagione 2000-2001. Era il 14 novembre. Il Napoli del diarcato Ferlaino-Corbelli aveva ottenuto il secondo punto con un pareggio a Perugia. Ma l’allenatore, un boemo che fumava tanto, venne esonerato in diretta tv alla Domenica Sportiva da un certo Palommella intervistato non per caso. Arrivò alla settima giornata per accompagnarci dolcemente in serie B il Mondo, una sorta di eutanasia calcistica. Che cominciò col riferimento al pane e salame. Come a dire che il suo calcio non era fatto di alambicchi e strane alchimie – all’epoca il calciatore Pecchia si distinse per una sua dichiarazione: “Non li capisco gli schemi di Zeman” -, si tornava all’antico, corsa, difesa e forse qualche gol. Finimmo in serie B, complice anche la truffa tra Verona e Parma (dove lavorava il signor Fedele).

Il pane e salame, quindi, non è proprio di buon auspicio per i tifosi del Napoli. Francesco De Gregori, romanista, cantò Pane e castagne. Silvio Soldini ci regalò, con una deliziosa Licia Maglietta e Bruno Ganz, “Pane e Tulipani”. Anna Trieste, su Twitter, per il mercato del Napoli si è ironicamente rifatta a Miseria e Nobiltà: “Pane e veleno”, no veramente solo veleno. In questi casi Marcello Lippi avrebbe citato Jesse James e quella frase sui cavalli che si contano al palo. Anche se quando fece quella citazione all’Italia non andò bene. Magari nei prossimi giorni faremo una dotta analisi dei salami, come spiega Mondonico in questa intervista (che però qui attribuisce ad altri la definizione pane e salame del suo calcio).

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