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Un tiro, un gol (da polli) e il Napoli perde. Quarto ko consecutivo in trasferta. Addio secondo posto

Un tiro, un gol (da polli) e il Napoli perde. Quarto ko consecutivo in trasferta. Addio secondo posto

Il Napoli prende un gol da polli su schema collaudato e notissimo della Roma e perde all’Olimpico (0-1) l’ultima sfida per il secondo posto (Champions). La stagione si complica. Otto sconfitte, quarta consecutiva in trasferta, classifica traballante. Restano le coppe. Il Napoli non vince dal 22 febbraio. La Roma, in casa, non vinceva da quattro mesi.

Era un match da aggredire subito, da pressare la Roma appena in campo, da allarmarla sotto la porta di De Sanctis. Invece il Napoli lascia il pallino del gioco ai giallorossi per mezz’ora (e intanto la Roma trova il gol). Sono evidenti le difficoltà a centrocampo dove Pjanic e Nainggolan dominano su David Lopez e Jorginho. Non bastano i rientri di De Guzman per padroneggiare la zona.

È vero che il possesso della Roma è solo un palleggio orizzontale e il Napoli copre bene gli spazi difensivi, ma rimane basso e non riesce mai a rintuzzare la manovra romanista.

C’è più di una novità nella formazione azzurra. Britos e non Koulibaly in difesa, Jorginho con David Lopez (Inler squalificato) a centrocampo e terza panchina per Hamsik: Benitez gli preferisce De Guzman. Sugli esterni Callejon e Mertens con Higuain punta solitaria per oltre mezz’ora.

Ancora una volta il Napoli regala all’avversario l’inizio della partita. Jorginho e David Lopez, attenti in fase difensiva, non costruiscono mai una manovra utile. Il Napoli della prima mezz’ora spazza via il pallone nella metà campo vuota della Roma. I centrali della difesa non azzeccano un lancio per il contropiede.

Il gol è da ridere. Iturbe allarga il pallone per Florenzi a destra (Ghoulam lontano) e, sul cross basso del romanino, nessuno copre il limite dell’area, né David Lopez (che controllava Pjanic), né i centrali della difesa attratti dall’azione sulla sinistra. Così arriva tutto solo Pjanic a infilare di piatto destro (25’).

La Roma non produce più nulla di rilevante e, sotto la pressione del Napoli, che comincia finalmente a giocare, si ritrae in difesa dove svetta Manolas e l’intero reparto arretrato è attentissimo, decisivo De Sanctis.

Il Napoli galoppa per acciuffare il risultato. C’è un formidabile Mertens, combatte Higuain. Non c’è molto Callejon. De Guzman fa un gran movimento. Con la squadra più corta, tutta nella metà campo romanista, i passaggi ravvicinati diventano più precisi. Ma c’è un muro giallorosso da abbattere e non è facile.

C’è solo il Napoli in campo. La Roma (senza Totti, Strootman, Gervinho, Maicon, Keita) rinuncia a giocare, non è il suo momento migliore e si appresta a un’ora piena di match difensivo. Fa una scelta concreta. Il Napoli comincia a pressarla nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo.

Mertens è l’ispiratore del gioco azzurro. Higuain arretra a prendere palla, De Guzman è dappertutto ma non ha la giocata rapida di Hamsik per sventagliare l’attacco. Le occasioni azzurre sono molteplici. Un gran lancio di Higuain pesca Callejon che scarta anche De Sanctis e mette al centro sul limite dove De Guzman, palla-gol d’oro, si fa stoppare da Manolas che da terra tocca la palla con un braccio (39’). Palla-gol sfumata ed episodio dubbio. Poi Higuain fa una magia da fondo campo con un pallone a giro che si perde di poco oltre l’incrocio lontano (42’).

Il Napoli ribadisce nel secondo tempo la sua maggiore e migliore iniziativa. I tentativi non sono più individuali, la squadra gioca di concerto puntando soprattutto a sinistra su Mertens, con De Guzman a sostegno e Higuain fa la sua parte di lottatore (Astori raddoppia la marcatura di Manolas sul Pipita). Il Napoli, con la Roma tutta dietro, è costretto ad attaccare in spazi strettissimi, difficile trovare il varco vincente. Ci vorrebbe un guizzo improvviso.

È un Napoli che domina nella ripresa e la Roma è tutta asserragliata nella sua metà campo, non riparte più, bada solo a difendere. Mertens continua ad accendere la miccia e De Sanctis gli nega due volte il gol (53’ e 57’). Il Napoli attacca, ma non ha la velocità necessaria per sorprendere la Roma.

Benitez comincia ad inserire Gabbiadini (61’ per Callejon). Manolo spara subito un gran tiro (67’ terza paratissima di De Sanctis), poi scompare, impreciso nelle maglie strette della Roma. Dentro anche Zapata per Higuain calante (75’). Dentro anche Insigne (80’ per De Guzman). Ma il Napoli non riesce a festeggiare il ritorno di Lorenzo in campo dopo sei mesi dall’infortunio al ginocchio. Perché la Roma resiste e, con i cambi, l’attacco del Napoli si fa confuso. Gabbiadini ha un’altra occasione, ma batte centrale dal limite su De Sanctis (77’).

La Roma con qualche cambio (68’ Paredes per Pjanic, 71’ Yanga-Mbiwza per Holebas, 78’ Ibarbo per Florenzi) si esalta in difesa e, solo nel finale, riappare nella metà campo del Napoli con azioni di alleggerimento condotte da Ibarbo, Ninggolan, Iturbe. Il Napoli deve arrendersi.

Mercoledì al San Paolo il ritorno di semifinale con la Lazio in Coppa Italia dopo l’1-1 di Roma. Si spera che in coppa il Napoli riemerga. Il campionato è andato.
Mimmo Carratelli 

NAPOLI (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; Jorginho, David Lopez; Callejon (61’ Gabbiadini), De Guzman (80’ Insigne), Mertens; Higuain (75’ Zapata).

ROMA (4-3-3): De Sanctis; Torosidis, Manolas, Astori, Holebas (71’ Yanga-Mbiwa); Pjanic (68’ Paredes), De Rossi, Nainggolan; Florenzi (78’ Ibarbo), Ljajc, Iturbe.

ARBITRO: Rizzoli (Bologna).

RETI: 25’ Pjanic.

SERIE A – 29^ GIORNATA.

Roma-Napoli 1-0, Atalanta-Torino 1-2, Cagliari-Lazio 1-3, Genoa-Udinese 1-1, Inter-Parma 1-1, Palermo-Milan 1-2, Sassuolo-Chievo 1-0, Verona-Cesena 3-3, Fiorentina-Sampdoria 2-0, Juventus-Empoli 2-0.

CLASSIFICA: Juventus 70; Roma 56; Lazio 55; Fiorentina 49; Sampdoria 48; Napoli 47; Torino 42; Milan 41, Inter e Genoa 38; Palermo e Sassuolo 35; Udinese 34: Empoli e Verona 33; Chievo 32; Atalanta 26; Cesena 22; Cagliari 21; Parma 10.

 

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