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Lo sketch sulla tv tedesca prima di Wolfsburg-Napoli che paragona il nostro club al Padrino

Lo sketch sulla tv tedesca prima di Wolfsburg-Napoli che paragona il nostro club al Padrino

Egregia Redazione del “Napolista”,
è ormai da tempo che vi seguo e vorrei farvi innanzitutto i complimenti per i toni appassionati e al contempo sempre civili e contenuti con cui trattate quotidianamente le questioni relative al calcio e alla squadra del Napoli. Vi scrivo per raccontarvi un evento che mi ha un po’ rovinato la festa nella grandiosa serata calcistica di giovedì scorso. Vivo a Berlino con la mia famiglia. Di solito vado a vedere le partite del Napoli nel Bar dello Sport italiano vicino casa ma, visto che stavolta per ovvie ragioni la partita veniva trasmessa in chiaro dalla televisione tedesca, ho deciso di restare a casa e vederla con le mie 
figlie, anch’esse piccole tifose del Napoli. Mi sono così sintonizzato su Kabel Eins e mi sono preparato al grande evento.

Durante il prepartita però, come detto, uno sketch di cattivo gusto mi ha un po’ amareggiato. Vi si vedeva un uomo grasso e barbuto, seduto su una poltrona girevole dietro una scrivania, con il volto parzialmente coperto e oscurato dalla tesa del suo cappello, che consegnava ad un giovane una valigetta piena di soldi per andare ad acquistare il giocatore De Bruyne. L’uomo in questione doveva, nelle intenzioni dei realizzatori, rappresentare probabilmente la società calcio Napoli nella persona del suo presidente e, per rendere ancora più chiara la caricatura, il tutto era condito con immagini in bianco e nero e musica del padrino in sottofondo. Presa la valigetta ed accettato l’incarico, il giovane scende giù in strada dove lo attende un autista dal nome italiano con una lunghissima e lussuosissima Limousine. I riferimenti al tema della mafia non si fermano però qui. Giunto al cospetto del suo interlocutore, il giovane apre la valigetta per mostrare il danaro e pronuncia la famosa citazione dal “Padrino” -“Ho un’offerta che Lei non potrà rifiutare”, poggiando sul tavolo, in segno di minaccia, la testa mozzata di un cavallo. Ovviamente il dirigente tedesco, che è invece una persona integra (ne dubitavate?), rifiuta quel danaro sporco sbattendolo il faccia al giovane, il quale è così costretto a telefonare al boss mafioso per ammettere il suo fallimento. La scena finale ritrae l’autista, che altri non era se non uno scagnozzo del boss, mentre getta in mare il giovane, i cui piedi sono incastrati in un cubo di cemento. 

Il video lo si può ancora vedere qui.

Quanto a me, la cosa non mi ha scosso più di tanto, perché da quando vivo qui mi sono dovuto abituare a subire questo genere di offese. Mi dispiace però anche per la società del Napoli, che in realtà è, dal 
punto di vista finanziario, una delle più virtuose del calcio italiano.
In ogni caso, abbiamo stravinto e questo è l’importante.
Cordialmente,
Maurizio Gatto

P.S. Mi piacciono molto i mammtweet di Anna Trieste, che leggo sempre con molto gusto.

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