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Qualcuno spieghi al tifoso che i proclami estivi del sultano impomatato altro non erano che l’ennesima promessa da marinaio della Caremar

Qualcuno spieghi al tifoso che i proclami estivi del sultano impomatato altro non erano che l’ennesima promessa da marinaio della Caremar

Adesso però, nel giorno della resa incondizionata ad un Verona tra i più scarsi degli ultimi anni, qualcuno lo spieghi al tifoso che i proclami estivi del sultano impomatato altro non erano che l’ennesima promessa da marinaio della Caremar, che i limiti di un gruppo troppo piccolo e fragile mi sembri tu erano il classico segreto di Pulcinella, destinato a venir fuori ben prima del turno del sabato santo senza il bisogno del grande Roberto Giacobbo, che i legittimi sogni di gloria del popolo azzurro, ben alimentati dalla propaganda di regime ispanico-bigoniana, sarebbero alfine naufragati come da copione targato filmauro, senza nemmeno l’alibi della solita sfilza di infortuni ed errori arbitrali che nelle passate stagioni, a parziale discolpa della umiliante gestione schettiniana, aveva se non altro dato spazio alla teoria del complotto pluto-galliano-massonico contro il quale, checché ne dicano gli addetti ai lavori, ben poco possono persino cambi azzeccati, panchina lunga e spirito di sacrificio sulle fasce.

Qualcuno lo spieghi – non solo in una conferenza su modulo prestampato – e spieghi pure i perché di una involuzione tanto inattesa quanto avvilente proprio nella partita più attesa dell’anno, le cause di una squadra troppo molle e svogliata per essere vera e di un approccio al match che definire deficitario sarebbe fare un torto ai conti correnti di palazzo San Giacomo, ben più floridi e capienti del centrocampo amministrato da Lopez, Inler e De Guzmàn. Spieghi inoltre chi ha stabilito che gente come Britos possa giocare in una squadra che punta in alto, e soprattutto chi ha deciso di affidare la nostra retroguardia a uno come Mesto, che in occasione del primo gol di Toni ha dimostrato di non aver mai fatto a spallate per salire sul San Giovanni-Barra, e dunque di non essere all’altezza di occupare il posto che fu di Krol e Juliano. Spieghi ovviamente il perché di un turnover infinito e deleterio, manco giovedì dovessimo contendere la coppa dalle grandi orecchie alla dinamo del vecchio Lobanovsky e ci metta per favore al corrente del reale beneficio di fare a meno del devastante Pipita degli ultimi tempi e di tenere in Gabbia lo scalpitante Manolo che, ci fossero stati i supplementari, l’avrebbe probabilmente pareggiata da solo.

Qualcuno sia davvero gentile e dia una risposta a queste innocenti, elementari e necessarie domande, senza dimenticare, ove resti un po’ di tempo, di svelare l’insondabile mistero di un gruppo senza grinta e senza idee che a questo punto del campionato sembra già aver finito la benzina come i mezzi dell’Anm, in uno stadio da dove persino il tanto bisfrattato Mazzarri era sempre tornato con il bottino pieno. Ci accontenti, risponda, di modo che il tifoso potrà trarre in serenità le proprie conclusioni. E magari spiegare al Re di coppe che se non hai denari devi cercare almeno il settebello, altrimenti non vai nemmeno a primiera.
Otto Tifoso

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