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Manolo (Gabbiadini), il naso ritto come un soldato d’altri tempi

Manolo (Gabbiadini), il naso ritto come un soldato d’altri tempi

Manolo

 


Gli occhi sprofondati nell’ombra

il naso ritto come un soldato d’altri tempi

disteso in trincea

ad annusare a misurare.

Squadrato affannato

voce tremula che tace.

Incastrato nel gioco

meccanismo degli eventi

curva continua e sudata

nella metà campo avversaria.

Scivoli alto bianco

virile come un adolescente

spalle larghe collo curvo

bocca ad attendere.

Un crescendo

come la nebbia dei borghi del Nord,

del nostro Nord

quello dei racconti Partigiani

delle inclementi regole della terra

quello in cui si travaglia.

Sei come questa squadra

antieroica ma epica,

a muso duro.

Manolo: suona come El Canto General,

engagé dans la course.

All’umana bellezza,

alla gioventù.
Andrea Virgilio

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