Oggi la Gazzetta dello Sport pubblica un’interessante intervista a Fabio Cannavaro. Intervista a tutta pagina a firma Maurizio Nicita, titolata: «In Cina imparo poi ritorno e vinco un altro Mondiale». In ogni sommario, catenaccio, occhiello, non compare mai la parola Napoli. Poi, però, a un certo punto, Nicita gli chiede: “In giro per l’Oriente ha conosciuto l’imprenditore Bee Taechaoubol: che idea si è fatto?” E Cannavaro risponde: «Come organizzatore è strepitoso, a Bangkok ha realizzato un evento calcistico davvero eccellente. In quella occasione mi disse “Mi piacerebbe comprare il Milan”, e io gli risposi, in un momento nel quale De Laurentiis sembrava potesse lasciare, “Perché non il Napoli?”. Ritengo abbia un interesse reale e rappresenti anche un gruppo più grande. Di più non so».
Affermazione buttata lì. Segue una domanda sulla sua condanna per violazione di sigilli della villa di Posillipo. Cui Cannavaro risponde così: «Le sentenze vanno accettate e faremo appello. Dico soltanto che all’epoca io con la mia famiglia vivevo a Dubai e Paolo, nominato curatore, era in ritiro con il Napoli. Sono sereno e convinto che il tempo sarà galantuomo».
È la prima la domanda interessante. Che ci riporta a qualche mese fa, quando incredibilmente a Napoli non si parlava d’altro che di sceicchi pronti da un giorno all’altro a sperperare le loro ricchezze pur di vedere felici i tifosi del Napoli. Stranamente in quei giorni tv private, salottini dei soliti noti, Luciano Moggi (piuttosto vicino a Cannavaro) orchestrarono una campagna mediatica anti-De Laurentiis che eufemisticamente potremmo definire incisiva (senza dimenticare le contestazioni dei cosiddetti tifosi organizzati). Campagna che quindi, alla luce delle dichiarazioni di Cannavaro alla Gazzetta, non fu così disinteressata. Addirittura si arrivò a scrivere che De Laurentiis avrebbe ceduto il Napoli in occasione della SuperCoppa italiana a Doha. Poi, d’improvviso, tutto è svanito nel nulla. Chissà che adesso questa risposta di Cannavaro alla Gazzetta non contribuisca a illuminare una situazione che per mesi è stata torbida. Il Napolista scrisse in più di un’occasione alludendo a strane manovre e ovviamente in tanti ci diedero dei complottisti. Noi, intanto, ci segniamo questo nome: Bee Taechaoubol. Chissà che non ci faccia vincere la Champions. Ovviamente con Cannavaro in panchina.
Difendiamo il Napoli di Benitez anche perché il dopo ci spaventa
Ho sognato lo sceicco azzurro che comprava il Napoli
Ci vuole Napolitano per bloccare la rivolta di Napoli contro gli arabi e Cannavaro